La norma fiscale dura poco, si sa. A questa regola obbedisce anche il Dpcm che fissa le scadenze di Unico, annunciato per la «Gazzetta Ufficiale » di ieri (la 151 del 2 luglio 2007, che non è stata però visibile nella serata di ieri): è infatti già pronto un altro Dpcm che andrà alla Corte dei conti in questi giorni e che sposta al 1ڊ ottobre 2007 le scadenze dell'invio telematico di Unico per redditi d'impresa e assimilati e redditi di lavoro autonomo. Intanto sulla «Gazzetta Ufficiale» di oggi è atteso anche il Dpcm che fissa la scadenza dei versamenti per i soggetti che applicano gli studi di settore al 9 luglio senza maggiorazione.
Il Dpcm dei versamenti degli studi di settore è stato registrato il 28 giugno dalla magistratura contabile, dopo essere stato protocollato il 15 giugno. Con la pubblicazione del decreto sui versamenti sarà confermato anche che, per i pagamenti effettuati dal 10 luglio all'8 agosto, si potrà pagare la sola maggiorazione dello 0,4% a titolo di interesse.
In realtà, per Unico, la soluzione preferita al ministero dell'Economia sarebbe stata quella di rinviare la pubblicazione del Dpcm delle scadenze di Unico e mandare alle stampe un solo decreto con la data di fine settembre (e che ora viene fissata al 1گttobre). Ma il fatto che il Dpcm fosse già stato registrato dalla Corte dei conti, ne rendeva obbligato l'iter verso la «Gazzetta».
Per questo motivo sarà pre-stomandatoallaCortedeicon-tiilDpcmcherimandaal1 گttobre le scadenze che sono state fissate al 10 e al 25 settembre, ovvero quelle relative rispettivamente all'invio telematico da parte delle società di capitali e dei titolari di reddito d'impresa e di lavoro autonomo. Il nuovo Dpcm tiene già conto del fatto che la scadenza che era stata chiesta da più parti del 30 settembre sarebbe caduta di domenica ed esplicita il nuovo termine direttamente al lunedì successivo.
Il nuovo slittamento breve a fine settembre, oltre a essere stato chiesto da professionisti e categorie imprenditoriali, era entrato anche nella mozione sugli studi di settore votata dalla maggioranza la settimana scorsa al Senato. Nelle premesse al Dpcm correttivo infase di emanazione la motivazione che viene indicata per l'ulteriore slittamento è che «si rende opportuno individuare un unico termine di presentazione di dichiarazione per tutti i contribuenti»: facendo riferimento ovviamente al fatto che il Dpcm pubblicato ieri contiene una differenza di riferimenti per redditi d'impresa e lavoro autonomo.
La pubblicazione del Dpcm sulle scadenze annunciata sulla «Gazzetta Ufficiale» di ieri, nonostante il fatto che sia già in arrivo il "correttivo", non è però inutile. Perché intanto conferma e ufficializza le altre scadenze che finora avevano avuto solo un'indicazione in un comunicato stampa dello scorso 7 maggio.
Quindi viene "consacrato", seppure con un congruo ritardo, lo spostamento della consegna ai Caf dei modelli 730 entro il 15 giugno.E così indirettamente anche l'appuntamento al 31 luglio per tutti i soggetti che non possedendo redditi d'impresa o di lavoro autonomo (con relativi "trascinamenti" di redditi di partecipazione, in trasparenza e via dicendo), non beneficiano del primo slittamento. La data del 31 luglio vale in caso di invio telematico, perché la consegna del modello cartaceo andava effettuata entro ieri, 2 luglio.
Inoltre, confermato l'invio in due tempi da parte dei Caf che al 31 luglio avranno effettuato l'invio almeno dell'85% dei modelli ricevuti da pensionati e contribuenti: potranno infatti inviare il restante 15% (o meno che sia) entro il 31 agosto.