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Norme e Tributi

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17 giugno 2007

La regolarità divide i contribuenti

Redditi bassi e scorte che restano in magazzino troppo a lungo, macchinari così poco redditizi da non consentire quasi di sostenere i costi di ammortamento e addetti con scarso valore aggiunto: è questo il profilo delle imprese non in regola con gli studi di settore,tratteggiato dall'amministrazione finanziaria.
Dall'applicazione degli indici di congruità e normalità emerge, infatti, un deciso scostamento tra i valori dei contribuenti «congrui e normali» e quelli di chi non è in regola, come dimostrano gli esempi in pagina. A partire dai redditi (presi in esame sul Sole-24 Ore del 13 giugno) che, nel caso delle imprese «non normali», non solo sono inferiori a quelli dei soggetti in regola, ma spesso scendono anche sotto la soglia dei marginali.
Ma le elaborazioni dell'amministrazione — che riguardano una platea di 588.631 imprese, che operano in 13 settori — fotografano la situazione dei contribuenti in relazione ai diversi indici di normalità economica, che rappresentano la maggiore novità per gli studi di settore nel 2006. È il caso della redditività dei beni strumentali che, per i ristoratori «congrui e normali» supera il valore 0,37 (ottenuto rapportando il margine operativo lordo al valore dei beni strumentali), mentre per i colleghi non in regola scende sotto quota 0,14. Va detto, però, che la non congruità rispetto alla redditività dei beni strumentali coinvolge una piccola fetta delle imprese del settore (nell'esempio, 6.466 ristoratori su 73.205).
Mentre, rispetto al valore aggiunto per addetto, il numero dei contribuenti non in regola raggiunge spesso la metà del totale. Come nel caso delle tintorie: in quelle «congrue e normali» il valore aggiunto per addetto supera i 14mila euro, mentre nelle 6.572 non in regola (su 15.979) l'indicatore varia da 2.100 a 8.500 euro. L'amministrazione registra, poi, infedeltà nella gestione del magazzino. Per esempio nel caso dei pasticceri: nelle dispense dei soggetti «congrui e normali» le scorte durano da 19 a 105 giorni, mentre in quelle dei 953 irregolari (su 14.184) l'intervallo passa da 362 a 871 giorni.



 
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