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18 luglio 2007

Alta velocità, la Ue sblocca 8 miliardi

di Adriana Cerretelli

Alla vigilia della visita a Bruxelles del ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro, la commissione Bilancio dell'europarlamento, con 15 voti contro 5, ha definitivamente sbloccato la riserva relativa ai fondi destinati alle reti di trasporto transeuropee (Ten): 8,013 miliardi di euro che da qui al 2013 saranno destinati per l'85% alla realizzazione di 30 progetti prioritari. In testa ai quali spicca la Torino-Lione.
«Il voto di oggi è stato molto combattuto. Decisivo per il via libera è stato il voto dei popolari mentre incomprensibilmente socialisti e liberali, cioè gli eurodeputati appartenenti alla maggioranza del Governo Prodi che oggi chiederà alla Commissione i co-finanziamenti del caso, volevano mantenere il 15% della riserva in bilancio visto che molti progetti, tra cui quello italiano, restano ancora poco chiari e incompleti» ha spiegato il relatore sui Ten della commissione Bilancio, l'eurodeputato di Forza Italia Mario Mauro. Con i tempi che corrono e la fame di fondi Ue in giro per l'Unione, in primis per il progetto Galileo, ha spiegato, una mossa del genere avrebbe di fatto messo a rischio i finanziamenti Ue per le reti di trasporto.
In attesa di vedere in base a quale progetto per la Torino-Lione Di Pietro presenterà oggi a Bruxelles la domanda di co-finanziamento (tra l'altro ieri correvano voci su una possibile nuova variante rispetto ai tunnel prima della Val di Susa e poi della Val Sangone), Mauro e vari esponenti della Cdl hanno denunciato il rischio che alla fine l'Italia si ritrovi tagliata fuori dal resto d'Europa. Visto che, all'appuntamento con la scadenza del 20 luglio, si ritrova senza una posizione univoca del Governo, nè un vero progetto operativo nè la certificazione dell'impatto ambientale, nè un piano preciso di finanziamento. E nemmeno il consenso dei Comuni interessati dal nuovo tracciato.
A riprova Vittorio Agnoletto, eurodeputato di Rifondazione presente alla conferenza stampa, ha sottolineato che «l'opposizione alla Tav nella compagine di Governo non è un mistero». Anzi, ha aggiunto, «sono curioso di sapere che cosa Di Pietro verrà a presentare e come la Commissione Ue potrà approvare un progetto che non ha i requisiti previsti». Agnoletto ha anche annunciato che oggi consegnerà a Bruxelles altre 2mila firme anti-Tav degli abitanti delle Valli interessate dopo le 2.100 già presentate nei giorni scorsi.
Nonostante le obiettive difficoltà in cui si muove, il Governo ieri ha firmato con la Slovenia anche la lettera con la richiesta congiunta di co-finanziamento (rispettivamente per 22 e 31 milioni di euro) per la tratta ad alta velocità tra Trieste e Divaccia. Suscitando i commenti positivi del presidente delle Fs, Innocenzo Cipolletta: «Questo dimostra che c'è un impegno a proseguire nei progetti che ci vedono impegnati. E quello che si è fatto per la Torino-Lione prova che, se si parla con la gente, alla fine le soluzioni si trovano».
Per sciogliere i nodi ancora irrisolti, ha ricordato ieri Mauro, il Governo avrà comunque tempo fino ad ottobre. Da qui ad allora potrà presentare a Bruxelles tutti i chiarimenti che gli saranno richiesti. Che se però alla fine non fossero soddisfacenti, potrebbero compromettere la possibilità di avere in novembre il nullaosta all'erogazione di quasi un miliardo di fondi europei.



 
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