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Area giuridica
LA PROFESSIONE
Magistrato
Una riforma in sospeso e un'altra in arrivo. Le regole che disciplinano l'accesso in magistratura sono destinate presto a cambiare. Il punto fermo è che si entra con la laurea in giurisprudenza e tramite concorso. Gli altri requisiti e le modalità del concorso, invece, sono in piena evoluzione.
Poco più di un anno fa, il precedente Governo ha approvato nuove regole (Dlgs 160/06) che dovevano entrare in vigore il 28 luglio 2006. Il nuovo Governo, però, le ha sospese fino al prossimo 31 luglio, in attesa di definire un nuovo quadro normativo. Due i punti controversi delle norme bloccate. L'obbligo di indicare subito, a pena di inammissibilità, se si vuole diventare giudici o pubblici ministeri e l'abolizione del test di preselezione con l'introduzione di un colloquio di idoneità psico-attitudinale nell'ambito della prova orale.
La riforma del 2006 introduceva la necessità di altri titoli oltre alla laurea per poter sostenere il concorso: il diploma rilasciato dalle scuole per le professioni legali o un dottorato di ricerca in materie giuridiche, l'abilitazione alla professione forense, tre anni di esercizio di funzioni direttive nella Pa o uno degli altri titoli indicati dallo stesso Dlgs.
Sospese le regole varate l'anno scorso, per ora vale la normativa precedente la riforma, fissata dalla legge n. 48 del 13 febbraio 2001 (che ha modificato l'ordinamento giudiziario). Al momento, possono partecipare al concorso i laureati in giurisprudenza iscritti entro l'anno accademico 1997-98 e i laureati in giurisprudenza iscritti dal 1998-99 che abbiano conseguito il titolo di studio dopo un corso di laurea di quattro o cinque anni e abbiano ottenuto il diploma rilasciato dalla scuola di specializzazione per le professioni legali.
Questo vuol dire che la laurea di primo livello non è sufficiente a sostenere il concorso, mentre si può fare a meno del diploma di specializzazione se in sede di concorso non si presenta un numero di laureati pari a cinque volte i posti messi in concorso.
Un disegno di legge ora all'esame del Parlamento contiene nuove regole. Se il testo sarà approvato così come è stato proposto, potranno partecipare al concorso coloro che hanno ottenuto la laurea in giurisprudenza dopo un corso non inferiore a quattro anni e hanno conseguito il diploma della scuola di specializzazione. Potranno però sostenere il concorso con la sola laurea coloro che abbiano una media-voti di almeno 28 su 30 e un voto di laurea (magistrale o quadriennale) non inferiore a 107 su 110. Secondo questo progetto di riforma, l'esame scritto verte su tre prove teoriche (diritto civile, diritto amministrativo e diritto penale) e su una prova pratica (redazione di un provvedimento di diritto e procedura civile di diritto e procedura penale). L'esame orale verte su diritto civile ed elementi fondamentali di diritto romano, procedura civile, diritto penale, procedura penale, diritto amministrativo, costituzionale e tributario, diritto del lavoro e della previdenza sociale, diritto comunitario, diritto internazionale ed elementi di informatica giuridica e una lingua straniera scelta tra quelle ufficiali dell'Unione europea.

Avvocato
La laurea in giurisprudenza è solo il primo passo per diventare avvocato. Una volta ottenuto il titolo di studio — laurea quadriennale secondo il vecchio ordinamento, laurea magistrale o specialistica a seguito della riforma — bisogna effettuare due anni di pratica forense presso uno studio legale.
Un periodo di tirocinio generalmente non retribuito durante il quale l'aspirante avvocato prende confidenza con la professione e assiste alle udienze civili e penali.
In alternativa, dopo la laurea si può frequentare la Scuola di specializzazione per le professioni legali: una soluzione che consente di evitare un anno di pratica. Al termine del praticantato c'è l'esame di abilitazione. Sostenuto presso la sede di Corte d'appello nel cui distretto è stata compiuta la pratica, l'esame ha carattere teorico-pratico ed è scritto e orale. Storicamente il tasso di promozioni è sempre stato più alto al Sud Italia che al Nord, ragione per cui molti aspiranti avvocati si trasferivano per farsi giudicare da una commissione d'esame più generosa. Al fine di arginare questo turismo forense, dal 2003 si è stabilito che ogni commissione corregge gli elaborati di un'altra, secondo criteri stabiliti dal ministero della Giustizia.

Notaio
I notai sono i professionisti del diritto che costituiscono senza dubbio la categoria cui è più difficile accedere. Per diventare notaio occorre ottenere la laurea in giurisprudenza, fare 18 mesi di praticantato presso uno studio notarile e superare un concorso che in media solo il 5% dei candidati riesce a vincere.
Il decreto legislativo n. 166 del 24 aprile 2006 ha ridotto da 24 a 18 mesi la durata del praticantato, di cui almeno un anno continuativo dopo la laurea. Inoltre, è stata introdotta la possibilità di anticipare sei mesi di pratica nell'ultimo anno del corso di laurea, mentre i funzionari dell'ordine giudiziario e gli avvocati in esercizio da almeno un anno possono fare un praticantato abbreviato di otto mesi continuativi. Un'altra opzione — non obbligatoria — sono le 15 scuole biennali di notariato gestite dai Consigli notarili e dai Comitati regionali.
Il concorso si tiene a Roma e prevede una preselezione informatica, tre prove scritte e tre orali. Il superamento della preselezione è valido per tre concorsi. I notai sono in numero programmato sul territorio e ai vincitori viene assegnata una sede, presso la quale devono aprire uno studio entro tre mesi dalla fine del concorso.
C.D.O.

LE RICHIESTE
1.200. Le offerte per i laureati in legge nell'area risorse umane
Legale-aziendale, amministrativa, risorse umane: sono le tre principali prospettive di sbocco lavorativo per i laureati in legge, in base ai dati forniti dal portale per la ricerca del lavoro Monster.it riferiti all'ultimo anno. I profili strettamente legali ricercati in ambito aziendale sono 284. Ma i dottori in legge sono richiesti anche dalle banche (1.200 offerte compatibili con la laurea in giurisprudenza), nell'area amministrazione e servizi e nelle assicurazioni (con una domanda di oltre 700 laureati). Infine, un'altra area in espansione è quella delle risorse umane: qui negli ultimi 12 mesi Monster.it ha registrato oltre 1.200 offerte (sulle 1.500 complessive) adatte ai possessori di un titolo in discipline giuridiche.


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