L'innovazione tecnologica è senza dubbio l'unica via che i Paesi più avanzati possono percorrere per mantenere un alto livello di competitività nell'era della globalizzazione: è infatti impensabile cercare il confronto sul costo delle produzioni, quando Paesi come la Cina e l'India possono permettersi di giocare su scale di un ordine di grandezza inferiori. Al punto di creare difficoltà ai Paesi dell'Est, che solo qualche anno fa sono stati la prima frontiera della delocalizzazione.
Competitività, per i Paesi avanzati, significa oggi qualità e quindi innovazione. Un tema di assoluto rilievo anche in Italia, dove gran parte del tessuto industriale è caratterizzato dalla presenza di piccole e medie imprese. Ovvero di iniziative imprenditoriali che hanno bisogno di adottare un differente modello di management rispetto ai grandi gruppi, perché la scarsità di risorse finanziarie disponibili per fare innovazione rende impraticabili i percorsi classici dei laboratori di ricerca.
Una via possibile tuttavia esiste, e viene indicata con chiarezza nel volume "L'impresa dell'innovazione", di Roberto Verganti, Mario Calderini, Paola Garrone e Stefania Palmieri, curato dall'Aip (Associazione italiana della produzione).
Il volume fornisce una serie di ndicazioni pratiche relative a tutti i principali capitoli di gestione della piccola e media impresa: dall'analisi dei processi innovativi alle possibilità di coniugare innovazione e piccole dimensioni aziendali, dalla scelta dei clienti alla collaborazione con partner e fornitori, fino alla progettazione e all'importanza del capitale umano. Senza dimenticare ovviamente temi quali il rapporto con i mercati, le fonti di finanziamento e i centri di ricerca.

Roberto Verganti, Mario Calderini, Paola Garrone, Stefania Palmieri.
L'impresa dell'innovazione - La gestione strategica della tecnologia nelle Pmi
Edizioni Il Sole 24 Ore
250 pagine, euro 29,00

Mattia Losi