Un legame stretto, sempre più fondamentale per l’economia e per la stessa vita quotidiana di ogni persona e ogni famiglia quello tra energia e tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
Un rapporto così importante, che una situazione di crisi, una falla improvvisa in un sistema complesso e interdipendente può causare danni enormi, con pesanti ripercussioni economiche e sociali. Il caso più emblematico è stato quello dei black out più recenti, da quello statunitense a quello italiano del settembre 2003. Qui abbiamo toccato con mano quanto una crisi nella distribuzione dell’energia abbia effetti disastrosi sulle più naturali, ma indispensabili, operazioni di ogni giorno, che spesso sembrano scontate ma sono di vitale importanza per ciascuno di noi. Un solo istante di interruzione nell’alimentazione dei sistemi può provocare la perdita di informazioni vitali per operare, può causare danni alla produttività delle imprese oltre all’interruzione di servizi fondamentali come quelli sanitari. Proprio a questi temi è dedicato uno studio pubblicato dalla milanese Be-Ma Editrice (con il determinante contributo di Emerson Network Power), redatto da Rossella Lucangelo, Enrico Salsi e Irene Rossi, dal titolo
Energia & Ict. Il grande legame invisibile.
Una semplice, ma grande verità che gli autori sottolineano, e che sta alla base di tutto il testo, riguarda il necessario ma fondamentale sforzo di consapevolezza da compiere per considerare l’energia non come una qualunque
commodity, ma come qualcosa di determinante e di fondamentale da tutelare e gestire con la massima sapienza e cura. I black out vissuti in questi anni dovrebbero averci convinto che non si può dare per scontato il fatto di avere sempre energia a disposizione per lavorare in ufficio o godere delle più moderne comodità a casa propria. Energia e nuove tecnologie sono sempre più interdipendenti, anche per la competitività di un Sistema Paese. Due ambiti strategici, dunque, analizzati nel testo nelle loro dinamiche e nell’evoluzione dei rispettivi mercati.
Gli autori sottolineano, in campo energetico, la necessità che l’Italia raggiunga un’effettiva efficienza nella competizione sul mercato, attraverso liberalizzazioni reali e un incremento nella concorrenza. «Il mercato dominato dal potere di uno o pochi operatori – scrivono Lucangelo, Salsi e Rossi – producono risultati contrari all’interesse generale e rafforzano e giustificano le resistenze alla liberalizzazione». L’Italia, secondo i tre autori, non ha ancora vinto la sfida di un’autentica liberalizzazione: non ha ancora sviluppato un’adeguata concorrenza. Compito, non facile, delle istituzioni sarebbe allora quello di consentire, guidare e perfezionare il processo di formazione dei mercati. Urgono massicci investimenti nel settore e adeguate politiche di sicurezza.
Sul fronte delle nuovo tecnologie gli autori mettono il dito nella piaga, denunciando la scarsa attitudine delle aziende italiane all’innovazione, vissuta troppo spesso ancora come “male necessario” anziché come opportunità da cogliere per crescere. Gli investimenti in It sarebbero stati focalizzati su progetti a scarso valore aggiunto, quasi mai rivolti al miglioramento delle infrastrutture. Insomma, senza obblighi specifici, dovuti a situazioni di emergenza o ad apposite normative, le aziende italiane sarebbero nettamente al palo su questo fronte. Giova ricordare che gli investimenti It nel nostro Paese ammontano a un quarto della media europea. La sola grande distribuzione – è l’esempio proposto dal testo - potrebbe avvantaggiarsi molto evitando, con sistemi adeguati, i danni dovuti ad eventuali blocchi all’interno della catena logistica.
Lo stretto legame tra i due ambiti – energia e Ict – viene delineato in particolare nel terzo capitolo del libro, dove il nesso è reso più evidente dal caso black out. Dopo ciò che si è verificato allora, si è compreso che nessuna economia digitale può svilupparsi senza la certezza di un servizio energetico di qualità e sufficientemente sicuro. Le istituzioni nazionali e transnazionali, quindi, avranno un ruolo importante nella definizione delle regole affinché il mercato dell’energia possa essere realmente di supporto alla competitività delle imprese. Anche le aziende potranno e dovranno essere attente su questo fronte e valorizzare le proprie infrastrutture. La sicurezza, poi, resta una priorità che le imprese non possono disattendere. Ed è qui che entra in gioco la
business continity come tassello importante della strategia di sicurezza aziendale, punto di contatto tra Ict e mercato dell’energia. Il principale obiettivo concreto richiamato dagli autori è quello di assicurare ai sistemi vitali delle organizzazioni l’energia in continuità, in maniera tale che l’operatività dell’impresa non sia in nessun modo messa a rischio. Questa si può realizzare – scrivono Lucangelo, Salsi e Rossi – attraverso l’utilizzo di appositi “gruppi di continuità”, i quali, posti tra la fonte di energia e il carico da proteggere (un computer, una banca dati o un qualsiasi macchinario di tipo medico) hanno il compito di assicurare la continua efficienza nel lavoro delle organizzazioni.
Un salto in avanti nella cultura dell’innovazione e dell’informatizzazione unitamente ad adeguate politiche di regolamentazione del mercato dell’energia: questo propongono gli autori di
Energia & Ict, senza paura di abbandonare la pura logica del rapporto costi/profitti, o di abbattere i miti della deregulation a tutti i costi e della privatizzazione come unico elemento in grado di portare ad un mercato maggiormente competitivo.
Quello che conta è arrivare preparati alle sfide del futuro.
Rossella Lucangelo - Enrico Salsi - Irene Rossi
Energia & Ict. Il grande legame invisibile
Be-Ma Editrice - Emerson Network Power, 140 pagine, € 19,50
di Massimo Donaddio