A chi conviene
e a chi non conviene

I vantaggi e gli svantaggi nella destinazione del Tfr a fondi pensione variano prima di tutto in base all’età e alla stabilità dell’impiego.
Va ricordato, tra l’altro, che per il trattamento di fine rapporto la legge 287 del 1992 ha stabilito il coefficiente da applicare per ciascun anno, come rendimento di incremento delle somme accantonate, in misura pari al 75% delle variazioni annuali dei prezzi al consumo, maggiorato in misura fissa pari all'1,5 per cento. Ma vediamo da vicino le diverse posizioni individuali in cui il lavoratore può trovarsi.

Quando si è vicini alla pensione
Se il periodo che ancora manca alla quiescenza è breve, le somme accumulate per la pensione integrativa saranno di importo ridotto. In particolare il lavoratore si vedrà la prestazione liquidata in forma retributiva e non risulta conveniente contribuire a un fondo in quanto la nuova pensione supplementare avrebbe importi esigui per il limitato periodo nel quale possono essere accantonate le somme di base per la liquidazione.

La riforma punta sui giovani
La convenienza si presenta evidente per i lavoratori che hanno un’anzianità contributiva minima. In questi casi è sicuramente opportuno aderire a un fondo pensione in modo da integrare la minore copertura previdenziale della futura pensione obbligatoria.

Per i lavoratori autonomi e subordinati
Per chi è un lavoratore autonomo la scelta migliore per costruirsi una pensione “di scorta” consiste nello stipulare un PIP o un fondo pensione aperto. Chi invece è un lavoratore dipendente, sia a tempo determinato sia indeterminato, può aderire al proprio fondo di categoria in modo da beneficiare anche del contributo del datore di lavoro.

Per chi è precario
Va ricordato che la scelta di destinare il Tfr alla previdenza complementare è irrevocabile. Pertanto questo aspetto diventa rilevante nell’ipotesi di un cambiamento del posto di lavoro o attività, situazione frequente quando non si ha un impegno stabile. Al momento dell'assunzione, anche a termine o stagionale, il datore di lavoro è comunque tenuto a consegnare al dipendente l'informativa. Sarà perciò il lavoratore a dover indicare formalmente e tempestivamente al nuovo datore di lavoro il fondo pensione a cui vanno versate le quote mensili di Tfr.
Quindi ogni fondo dovrà indicare nello statuto o nel regolamento la possibilità, per l'aderente, di trasferire la posizione individuale accumulata e le condizioni per l'esercizio dell'opzione.

Per chi ha mezza età
Se si tiene presente che è già stata accantonata una certa somma nel Tfr può essere utile l’iscrizione ad una forma di previdenza complementare e la divisione della retribuzione differita in una quota da riscuotere parte in capitale e parte in un’altra forma di rendita.

TOP FONDI APERTI
 Nome fondo Performance %
  1 anno 3 anni
Bim Vita Equity - BIM Vita 35.23% -
Comparto Azion. Cl.B - Fondiaria - Sai 33.73% -
Azionaria - Zed Omnifund 33.71% -
Comparto Azion. Cl.A - Fondiaria - Sai 33.52% -
HORIZON 30 - Cardif - Gruppo BNP Paribas 33.50% -21.69%
TOP FONDI CHIUSI
 Nome fondo Performance %
  1 anno 3 anni
Dinamico - Cooperlavoro 14.24% -1.31%
Crescita - Fondav 14.01% -14.48%
Crescita - Fonchim 13.46% -11.44%
Crescita - Fondapi 13.39% -
Crescita - Telemaco 12.92% -9.13%

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