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Giocando consumi
di Luca Tremolada
Un mezzo di comunicazione di massa a tutti gli effetti. Il videogame da oggetto misterioso è presto diventato un inatteso contenitore per raccogliere la pubblicità e ora lo iale per raggiungere certe fasce di pubblico particolarmente interessanti per gli investitori. Un target giovane e pure con alto potere d'acquisto, per usare una "parolaccia" in voga tra gli uomini marketing. Qualcuno se ne accorto. Google ha annunciato di aver acquisito Adscape, società specializzata anche negli spot per videogame. Lo scorso anno Microsoft aveva speso 200 milioni per Massive, anche qui, piccola software house immanicata con editori di videogiochi e affini. Anche Sony ha drizzato le antenne e ha così deciso di aprire al suo interno una divisione ad hoc per raccogliere pubblcità dedicata al proprio network di gioco online.
Anche il mercato non è restato a guardare. Alcuni gruppi qualche investimento lo hanno fatto verso questo nascente mercato. C'è chi si è limitato a comprare, per esempio, un cartellone virtuale nello stadio di calcio, esattamente come aviene nel mondo reale. Chi ha investito qualche soldino per piazzare il proprio marchio all'intero dei mondi videoludici. Nulla di sbalorditivo se pensiamo che risale al gennaio 2000 la parola advergaming, termine che indica l'utilizzo dei videogiochi come mezzo per veicolare messaggi promozionali.Il che quantomeno testimonia che l'interesse per il medium videoludico è scattato ben sette anni fa. Gli unici a non essersi accorti delle potenzialità dei videogame sono le grandi agenzie di pubblicità. Forse perché legati a media tradizionali. O forse perché la creatività è più facile convogliarla in canali tutto sommato più conosciuti. Fatto sta che sono pochi i pubblicitari che hanno creduto in questo medium inventando nuovi format videoludici per lo spot. A dire il vero qualche sparuto esempio c'è. Per pubblicizzare Tacoma, la nuova jeep della Toyota, l'ufficio della Saatchi&Saatchi di Los Angeles ha scelto il mondo fantasy di World of Warcraft. L'innovazione non è però tanto nell'aver utilizzato il videogioco di ruolo online più famoso del mondo con oltre 8 milioni di utente. Bensì nell'aver ricreato una situazione tipica, alla World of Warcraft: uno scontro tra elfi, guerrieri e altre creature fantasy con un mago che sceglie come arme la pick up della Toyota. Lo spot è sbarcato anche su You Tube diventando virale. Diversa ma altrettando innovativa la scelta della Bmw che ha ribaltato il paradigma costruendo un videogioco per Pc per pubblicizzare una automobile. L'idea non è originale. Tra gli ultimi esempi Yaris, il videogioco sponsorizzato sempre da Toyota (particolarmente attiva) e pubblicato sul network online americano della Xbox 360. E prima ancora Burger King, che era addirittura uscito con tre game sponsorizzati. Qui il videogioco invece che essere contenitore di pubblicità è esso stesso spot. Ma quanto a creatività siamo solo all'inizio.

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