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Guardia alta contro l'usura

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1 novembre 2007



Diffidare da chi promette la luna. Che, in caso di prestiti, vuol dire tassi "troppo" vantaggiosi. Perché dietro quello che sembra un affare possono annidarsi sgradite sorprese, come l'usura. Controllare, poi, che l'operatore finanziario a cui vi siete rivolti, o che vi è stato suggerito, sia tra gli enti riconosciuti dalla Banca d'Italia (www. bancaditalia.it)o dall'Ufficio italiano cambi ( www.uic.it).
Non è un caso che l'usura sia annoverata tra i reati più subdoli e che sia punita con pene esemplari, fino a 10 anni di carcere che possono arrivare a 15 per i fatti più gravi, o che sia ad esempio esclusa dall'indulto. Perché è spesso legata a uno stato di bisogno che vede la vittima stessa, nella necessità di accedere a ogni costo al credito, mettersi nelle mani degli aguzzini.C'è,però, uno strumento che consente di trovare riparo perlomeno da chi, sotto un alone di legalità, applica tassi usurari: infatti la legge 108/96,oltre a riscrivere l'articolo 644 del Codice penale, ha introdotto un meccanismo che consente al consumatore di tenere sotto controllo l'interesse applicato al proprio prestito.
Ogni tre mesi la Banca d'Italia provvede alla rilevazione dei tassi applicati sui principali strumenti finanziari, non solo mutui, ma anche piccoli prestiti. Sulla base di tali indagini viene poi stilata una tabella che, operazione per operazione, indica il tasso medio, costituendo il parametro di riferimento per le ulteriori operazioni. La legge prevede in-fatti che nel secondo trimestre successivo gli interessi non possano superare di oltre il 50% quelli fissati come medi.
È quindi sufficiente controllare che il tasso applicato dalla finanziaria al proprio prestito sia in linea con quanto stabilito nelle rilevazioni, che vengono peraltro pubblicate sulla «Gazzetta Ufficiale» in forma di decreto del dipartimento del Tesoro. Basta verificare la categoria di operazioni in cui rientra il prestito e confrontare il tasso applicato con quello rilevato:se la differenza supera il 50% allora ci si trova di fronte a un tasso usurario. Ad esempio, nel trimestre ottobredicembre 2007, la soglia per i piccoli prestiti tra 1.500 e 5.000 euro è fissata a quota 16,99%: questo vuol dire che l'interesse non può superare il tetto di 25,485%, altrimenti si rientra nella tutela della legge antiusura e nel reato per chi tali tassi di interesse applica.
Bisogna fare poi attenzione non solo al tasso, ma anche a tutti gli altri costi. Secondo il Codice penale, infatti, ai fini del calcolo dell'interesse effettivamente praticato, si deve tenere conto delle commissioni, delle remunerazioni a vario titolo richieste e delle spese, escluse quelle fiscali, collegate all'erogazione del credito. Ancora una volta, dunque – e sicuramente con maggiore attenzione, se possibile, rispetto all'accensione di un mutuo – è necessario esaminare in tutti i dettagli il contratto che viene sottoposto.

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