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| SPECIALE ELEZIONI 2008 | |
| Berlusconi: «Una Camera al Pd? Se Napolitano si dimette»
di Nicoletta Cottone
«Una Camera al Pd? Se Napolitano si dimette». Risponde così il Cavaliere, alla richiesta di chiarimenti lanciata dai microfoni di Porta a porta dal leader del Pd Walter Veltroni. Dal Quirinale arriva un secco «No comment» alla richiesta di commentare le dichiarazioni di Silvio Berlusconi, che getta acqua sul fuoco. «Basta polemiche. Era solo una ipotesi di scuola». L'ex premier chiarisce: «Siccome hanno tutte le istituzioni in mano loro, se avessimo un Capo dello Stato votato da noi sarebbe assolutamente doveroso dare la seconda carica dello Stato all'opposizione, cosa che loro non hanno fatto. Tutto qui». Poi aggiunge: «Lunga vita al Presidente della Repubblica». Questa mattina a Radio anch'io, Veltroni aveva detto che Silvio Berlusconi si era dichiarato aperto all'ipotesi di concedere una Camera all'opposizione. «Non deve dire - ha detto Veltroni - "sono aperto", non é mica una porta. Dica sì o no, altrimenti anche lui usa il ma anche. E siccome, come si dice, i know my chicken, conosco i miei polli, posso pensare che dice una cosa e poi ne fa un'altra».
La risposta di Berlusconi non si fa attendere. Registrando la puntata di Omnibus su La7 risponde: «Credo che sarà difficile in questa situazione» dare la presidenza di una Camera all'opposizione, perché la sinistra ha in mano tutte le istituzioni. «Se tuttavia, avendo loro anche il Quirinale, il presidente della Repubblica decidesse di dimettersi per fare un gesto nei confronti della nuova situazione italiana, allora potremmo anche pensare di dare una Camera all'opposizione». Berlusconi, poi, puntualizza: «é un esempio di scuola, con Napolitano ho un ottimo rapporto e porto stima al presidente della Repubblica con cui non ho mai avuto nemmeno un minuto di contrasto». Anzi, assicura il leader del Pdl, «da lui ho avuto sempre un'accoglienza molto rispettosa, credo che la stima che gli porto sia ricambiata».
Il «guaio» della scheda elettorale. La scheda elettorale? «Un ultimo pasticcio di questo governo». Per il leader del Pdl è «un guaio grosso» la mancata divisione dei simboli alleati, che porta a barrare in mezzo ai simboli collegati, con la conseguenza di un voto nullo, e una difficoltà in più soprattutto per l'elettore anziano. E lancia una proposta: al seggio elettorale all'elettore si consegni prima la scheda per le elezioni politiche e, solo dopo aver votato, le altre relative alle elezioni amministrative. Sul punto chiede una circolare di Amato.
Riscrivere i libri di storia. Il Cavaliere appoggia Marcello dell'Utri che vuole riscrivere i libri di storia. I libri di storia, per Berlusconi, «non rappresentano la storia vera che abbiamo alle nostre spalle» perché non parlano di «tutti gli orrori del comunismo». La sua proposta è che «il libro nero del comunismo che noi abbiamo pubblicato dovrebbe essere studiato in tutte le scuole, ma così non accade». Quello che succede é invece secondo il Cavaliere che «i professori di storia insegnano cose che non rappresentano la realtà».
La lettera: «Veltroni è il sor bugia». La lettera inviata dal leader del Pd al Cavaliere è «una brutta scivolata di Veltroni, un passo falso assoluto. Veltroni - ha detto il leader azzurro - non ha nessun titolo per dare patenti di lealtà repubblicana come erede di un partito comunista». Berlusconi accusa Veltroni di mentire: «Tante bugie. Al Comune di Roma lo chiamano "sor bugia". Hanno condotto una campagna elettorale sulla menzogna».
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| 9 aprile 2008 | |
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