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SPECIALE ELEZIONI 2008
Berlusconi: «Se vince Veltroni vuol dire che gli italiani se lo meritano»


«Dopo il fallimento del governo Prodi, penso che sia inutile fare campagna elettorale e non vedo come gli italiani possano avere ancora fiducia nelle capacità della sinistra. Se però gli italiani dovessero far vincere la sinistra e Veltroni, vorrà dire che se la sono cercata e se lo meritano». A dirlo ai microfoni di Radio Anch'io è il leader del Pdl, Silvio Berlusconi.
E ancora: «Non ho mai parlato male di Casini, ma quanto affermato da me nei giorni scorsi fotografa la realtà politica: ovvero, hanno possibilità di vincere e governare due forze politiche, il Pdl, che si attesta nei sondaggi al 46%, e il Pd, fermo al 36%. Le altre formazioni politiche hanno il problema solo di superare il quorum alla Camera e al Senato". Quello dell'ex alleato Casini, è un tasto dolente, su cui Berlusconi insiste aggiungendo: «é del tutto chiaro che i voti provenienti dal centrodestra e dati ad altri partiti che non siano Pdl», quindi anche quelli provenienti dall'Udc di Pier Ferdinando Casini, «favoriscono Veltroni. Viceversa, i voti espressi dal centrosinistra che non andranno al Pd, favoriscono noi».
Poi il cavaliere dice di sè: «Non ho nessuna ambizione politica, tanto meno verso il Quirinale: sono qui soltanto per rendere un servizio».
Al direttore del Gr Rai, Antonio Caprarica, dice poi: «Il conflitto d'interessi non esiste». E anche «non mi interesso del mio gruppo da 14 anni, che é rimasto in mano ai miei figli. La mia unica attività é quella politica».
Quanto al voto commenta: «Sono sicuro che avremo una maggioranza vasta che ci darà il dovere di governare senza ricorrere ad altre alleanze», escludendo che sarà necessario allearsi con l'Udc dopo il voto. E ancora: «Io sono qui solo per spirito di servizio e penso che sia inutile fare una campagna elettorale, non vedo come dopo il governo Prodi gli italiani possano avere ancora fiducia nelle capacità della sinistra».
«Sorridendo, ma mica tanto, dico che il mio è un partito monarchico per quanto riguarda la leadership, visto che il leader è uno solo ed è indiscusso, e visto che ne è stato anche il fondatore, ma anche un partito anarchico, perchè su questioni di etica e morale, ad esempio, noi lasciamo la libertà di coscienza in tutte le situazioni».
Durissimo nei confronti di di Pietro: «Ci sono dei giudici a Berlino che non hanno permesso che mi facessero fuori» attraverso l'arma della giustizia. Berlusconi ricorda di non essere mai stato condannato e di aver fiducia «nella magistratura italiana». L'ex premier però punta il dito contro la procura di Milano che ha portato avanti «una guerra» ad personam. Poi Berlusconi attacca «il campione delle manette», Antonio Di Pietro. «Io ho orrore di Di Pietro, lo dico alto e forte», afferma il leader azzurro. (S.Bio.)




27 febbraio 2008

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