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| SPECIALE ELEZIONI 2008 | |
| Ostacoli sulla via della grande coalizione post-elettorale
di Elysa Fazzino
Le prospettive di un accordo post-elettorale tra Silvio Berlusconi e Walter Veltroni sono oggi al centro di un'analisi del Financial Times, mentre la cronaca del caso Alitalia – ormai intrecciato alla campagna elettorale – ricorre sui siti Internet di molti media stranieri.
«Le speranze di unità dell'Italia saranno probabilmente ostacolate», titola il quotidiano britannico Financial Times. Nell'articolo, Geoff Andrews valuta le prospettive di una grande coalizione per arrestare il declino economico e avviare le riforme. «Recenti sondaggi – scrive – mostrano che tra i cittadini c'è un desiderio di riforme istituzionali e maggiore stabilità. Ma questo nuovo clima di u nazionale e rinnovamento sarà probabilmente ostacolato dagli interessi privati della classe politica italiana, per la quale i costi di un tale cambiamento sono alti». Secondo l'autore, l'Italia ha bisogno di una riforma istituzionale che può essere realizzata solo con un nuovo consenso attraverso l'arco politico. Senza tale riforma, «l'Italia troverà sempre più difficile competere con i partner europei». Ma «se ora le condizioni sembrano favorevoli a un accordo post-elettorale, ci sono due grossi ostacoli che gettano seri dubbi sul suo futuro successo». Il primo ostacolo, secondo Andrews, è la posizione di Berlusconi, sotto processo per corruzione e contrario ai tentativi di portare i politici che sbagliano di fronte alla giustizia: «In qualsiasi accordo post-elettorale chiederà un grande scambio di concessioni», «fa sempre una dura trattativa in cui i suoi interessi privati non sono negoziabili». Il secondo ostacolo è il fatto che l'Udc, che sarà probabilmente importante in ogni accordo post-elettorale, è anche il partito del «vecchio centro», che «più assomiglia alla screditata politica del clientelismo, dei legami con la mafia e collusione con il Vaticano». L'Italia – scrive Andrews – può affrontare la riforma istituzionale e la modernizzazione economica solo attraverso una grande coalizione che costruisca consenso non solo tra i differenti partiti politici, ma anche «attraverso la partecipazione di figure come Luca di Montezemolo», leader della Confindustria, «che è diventato una voce influente» nell'Italia caratterizzata dal declino della competitività e dalla stagnazione economica. Nella sua rubrica "Observer", il Financial Times definisce «Scelta interessante» quella di Berlusconi di includere nelle liste Giuseppe Ciarrapico. Una decisione che ha scatenato «una baraonda», dopo l'affermazione «Non ho mai rinnegato al fascismo» attribuitagli in un'intervista.
Gli ultimi sviluppi della vicenda Alitalia - il via libera del Cda di Airfrance alla presentazione di un'offerta, venerdì, per acquisire la compagnia aerea italiana – trovano spazio, oltre che sul Financial Times, su diversi siti di media francesi, spagnoli e americani. Il quotidiano finanziario francese Les Echos parla di «feuilleton» fatto di colpi di scena: sottolinea che «la decisione finale di accettare o no l'offerta Air France-Klm spetterà alla fine al futuro governo italiano che uscirà dalle elezioni del 13 e 14 aprile» e ricorda che Berlusconi, dopo essersi opposto, mercoledì scorso ha accettato l'ipotesi della vendita ad Air France-Klm «a condizione che la compagnia aerea conservi il suo carattere nazionale». Considerazioni analoghe figurano in un articolo di Le Figaro. Il sito del settimanale Nouvel Observateur pubblica un servizio dell'Associated Press che cita altre dichiarazioni fatte la scorsa settimana da Berlusconi: «Non penso che l'Italia debba abbandonare la sua compagnia nazionale». Un servizio del quotidiano spagnolo El Pais sottolinea che le elezioni potrebbero complicare il processo di vendita, poiché Berlusconi ha annunciato la sua contrarietà alla vendita ad Air France-Klm mentre l'attuale capo del governo Romano Prodi, favorevole alla vendita, ha annunciato il suo ritiro dalla politica.
I siti dei quotidiani Usa New York Times e Washington Post pubblicano gli articoli della Reuters, in cui si fa notare come il futuro dell'Alitalia sia diventato un «tema caldo» nella campagna elettorale. La scorsa settimana – riferisce il servizio – Berlusconi, che è in testa ai sondaggi, ha provocato un ulteriore calo delle azioni Alitalia quando ha detto che si opponeva all'accordo con Air France-Klm. Il Cavaliere ha poi smussato la sua contrarietà, ma ha detto che preferisce una soluzione italiana. «Il fato della compagnia aerea preferita per i viaggi papali è diventato un'emotiva questione elettorale. Molti politici dicono che Alitalia deve rimanere italiana». Il servizio dell'Associated Press pubblicato sul sito dell'International Herald Tribune ricorda la contrarietà di Berlusconi e di vari politici del Nord ai tagli previsti da Air France-Klm per l'aeroporto di Malpensa.
L'addio di Prodi alla politica è segnalato oggi in breve sui siti di Les Echos e del quotidiano inglese The Times. Quest'ultimo riferisce le ipotesi secondo cui il premier potrebbe creare una fondazione per promuovere la pace internazionale.
Il problema dei rifiuti ritorna in una corrispondenza sul Chicago Tribune di Christine Spolar: «Ora il governo – scrive – è nell'imbarazzo per cercare di tirarsi fuori dal pasticcio».
Da segnalare un articolo del quotidiano britannico Telegraph sul caso Aldo Moro, all'avvicinarsi del trentennale del rapimento dello statista democristiano. La corrispondenza da Roma di Malcom Moore, intitolata «Inviato Usa ammette un ruolo nell'uccisione di Aldo Moro», parla delle rivelazioni dell'ex membro del dipartimento di Stato Usa Steve Pieczenik, che nel libro «Noi abbiamo ucciso Aldo Moro» afferma che Moro fu «sacrificato» per la «stabilità» dell'Italia. | |
| 11 marzo 2008 | |
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