|
|
Condividi su:   |vota su  |  | 
|
| SPECIALE ELEZIONI 2008 | |
| Segni di rinnovamento
di Elysa Fazzino
Il «sorprendente» rinnovamento politico in Italia è oggi al centro di un'analisi di Les Echos, consultabile sul sito del quotidiano finanziario francese. «Ricomposizione politica a grande velocità in Italia» è il titolo dell'articolo della corrispondente da Milano Marie-Laure Cittanova, che scrive: «Un governo senza fiato, una rissa al Senato, una legge elettorale inefficace: l'Italia che è entrata in crisi elettorale non ha un buon aspetto, soprattutto se si aggiunge il desolante quadro offerto da una parte della Campania, invasa di rifiuti. Eppure, in tre settimane, il Paese mostra sorprendenti segni di rinnovamento politico. Questo rinnovamento si è manifestato grazie al Partito democratico, fusione dei vecchi democristiani di sinistra e degli ex comunisti». La decisione di Walter Veltroni di correre da solo – spiega – ha fatto precipitare una «ricomposizione politica di rapidità inaudita». Silvio Berlusconi «ha seguito il movimento: anche per lui, finite le coalizioni eteroclite che obbligano il capo del governo a passare più tempo a creare consenso che a governare». Secondo la Cittanova, nonostante la legge elettorale non sia stata modificata, i piccoli partiti stanno perdendo terreno e si assiste a «un'importante riduzione del numero dei partiti in corsa, fenomeno che avvicina bruscamente l'Italia al modello più corrente in Europa». Questa novità e la rapidità della ricomposizione fanno dire agli analisti che «tutto può succedere». Concetti ribaditi in un altro breve commento in cui la corrispondente scrive: «Con più del 70% degli elettori pronti ad aderire a un campo o all'altro, il bipolarismo è in marcia. Una buona notizia per la longevità dei futuri governi».
Il quotidiano di sinistra Libération suscita un dibattito tra i suoi lettori con un articolo, on line dal 20 febbraio, dedicato all'impero mediatico di Berlusconi e all'imbarazzo della sinistra italiana di fronte al nodo del conflitto d'interessi. Il corrispondente da Roma Eric Jozsef scrive che la questione è quasi scomparsa dal dibattito pubblico italiano e che solo il regista Nanni Moretti insiste denunciando che sarà una «competizione ingiusta». Libération ricorda che la sinistra, al potere dal 1996 al 2001 e negli ultimi due anni, non ha mai fatto approvare una legge sul conflitto d'interessi e che il progetto di legge del senatore Furio Colombo si è subito arenato. Antonio Di Pietro, che sul suo blog lunedì aveva annunciato l'intenzione di fare una legge sul conflitto d'interessi, «è stato severamente richiamato all'ordine dall'entourage di Veltroni», scrive Jozsef. «Considerando l'argomento controproducente e superato – spiega – il candidato del Pd non vuole soprattutto pronunciare il termine "conflitto d'interessi"». L'articolo conclude citando il consigliere Goffredo Bettini che dice: «Non vogliamo fare campagna contro Berlusconi ma per Veltroni» e che «vuole credere che il Cavaliere e le sue televisioni siano "storia antica"».
È stato ripreso sui siti del settimanale francese Nouvel Observateur e del quotidiano americano International Herald Tribune (edizione europea) il lancio dell'agenzia Ap sulla lettera di Prodi, pubblicata sulla Repubblica di mercoledì, nella quale il premier difende la gestione dell'emergenza rifiuti da parte del suo governo. | |
| 21 febbraio 2008 | |
|
