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SPECIALE ELEZIONI 2008
Tra i 147 simboli ammessi impotenti esistenziali, celebri dipinti e mari in tempesta
di Nicoletta Cottone


Promossi, bocciati, rimandati. Dei 177 contrassegni presentati sono 147 i simboli elettorali che hanno superato il vaglio del Viminale, 9 sono stati ritenuti "senza effetto", mentre per 21 è stata chiesta la sostituzione in 48 ore. La legge elettorale, infatti, non ammette contrassegni identici o confondibili con quelli presentati in precedenza o con quelli che riproducono simboli, elementi o diciture usati tradizionalmente da altri partiti. Fra i simboli promossi non mancano le curiosità: ci sono spighe, colombe, ali, fiori, arcobaleni, mari in tempesta, zattere tricolori, bandiere, ancore scudi crociati, fiamme, falci e martelli, edere, dipinti celebri compresi.

Tante le curiosità. In nome dell'antipolitica c'è la lista civica nazionale "Io non voto" di Carlo Gustavo Giuliana e "Casta contro" di Mario Nicoletti, mentre "miogoverno.it, 50.000 noi", che fa riferimento al portale della democrazia diretta, lancia l'invito "Proponi le tue leggi e falle votare". Non manca "L'altra Italia" e il "Sogno italiano". Supera l'esame del Viminale il "Movimento ultima speranza", al grido di Grilli d'Italia. Anche la vicenda rifiuti della Campania ha animato i simboli presentati al Viminale: c'è la lista "No monnezza" del partito animalista ambientalista. Scorrendo le pagine dei simboli ammessi c'è anche il partito "Impotenti esistenziali" del dottor Cirillo e non manca il partito della Lira, acronimo di Libertà, indipendenza, rispetto e amore. Incomprensibile e rifiutato da tutti i motori di ricerca il contrassegno Zarlenga omnia, una sorta di mappamondo con i continenti punteggiati da palloni di calcio. Fra le curiosità "Non remare contro": candidato leader, Carmine Abagnale.

Il più raccontato è il simbolo di Liberté egalité fraternité, che nel contrassegno sciorina le linee guida del suo programma: da Tfr libero al recupero del maltolto, da no all'amnistia a uno yankee go home please. Il partito Difesa della famiglia ha scomodato Michelangelo Buonarroti per il suo simbolo: nel contrassegno è, infatti, riportato il Tondo Doni, la Sacra famiglia commissionata da Angelo Doni, dipinta a tempera con tecnica quattrocentesca e conservata alla Galleria degli Uffizi. Non manca la lista "Pane, pace e lavoro" di Marzia Francheschini, che al centro del simbolo ha una zattera bianca, rossa e verde. Coloratissimo e molto personalizzato il simbolo di Sud libero dedicato al candidato leader Giuseppe Quaranta: al centro del contrassegno la scritta gialla "Peppe 40" e "Sud Libero" e sullo sfondo uno stemma più sportivo che politico.

Solo un numero, senza lettere rappresenta il movimento 100%, con il numero che troneggia in campo giallo, e un candidato leader, Gustavo Ogliari. Con un variopinto simbolo Vittorio Colavitto dice No ai Pacs, mentre svolazzano in un cielo azzurro LeAli di lealtà e coerenza politica di Ettore Lazzaretto. Stefano Montanari presenta un simbolo "Per il bene comune", mentre è orientaleggiante e fiorito il contrassegno di Luigi Ferrante de Il loto.

I bocciati. Bocciati senza appello 9 simboli. Si va da due che citano Grillo, il Movimento per la rinascita della montagna, che nel simbolo ha "Grillo presidente" al Partì Demucratec Padan, che nel contrassegno riporta la scritta Lista Beppe Grillo fino ai cinque simboli confezionati per l'estero, Italia opera, Libertà e progresso, F.i.p.u. pensionati uniti, Agorà liberale e la Guida italiana, simbolo nel quale trionfa una rosa dei venti bianca e rossa. No anche a Pensioni & lavoro, con candidato leader Cesare Valentinuzzi e al partito pensionati.

I rimandati. Fra i rimandati spiccano i simboli de La Destra di Storace, le Dc di Sandri e di Pizza, ma anche l' «Unione Democratica dei Consumatori», la lista di Manzione e Bordon. Non mancano le curiosità. Fra i contrassegni che hanno 48 ore di tempo per rivedere la grafica c'è anche il simbolo del Sacro romano impero liberale cattolico, dove spiccano 3 foto della candidata leader e fondatrice, la principessa Mirella Cece con acconciatura regale. Rimandati anche il Partito democratico meridionale, con una rosa dei venti che spicca in uno sfondo arancione, il nuovo Msi di Gaetano Saya, i disoccupati uniti (amici di Beppe Grillo), capeggiati da Patrizia Marocchi. Indietro tutta anche per Sos Italia, per i Socialisti di Zavattieri, il Club Forza Italia Pianeta 2000 di Stefano Sanfilippo. Rinvio anche per il Movimento nazionale Delfino, con un guizzante delfino nel contrassegno e per il simbolo rosa, con rosa centrale rossa, del Partito democratico donne con candidato leader Stefania Ariosto. No anche a Forza Grillo, con candidato leader Roberto Gentili. Ricusati, anche i «Democratici di Sinistra», la lega Padana Lombardia , l'Unione cattolica italiana, Alternanza popolare e Italia popolare.




5 marzo 2008

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