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SPECIALE ELEZIONI 2008
Corsa agli indecisi, Veltroni in vantaggio
di Fabio Carducci


Candidati e spin doctor impegnati nell'ultimo miglio di campagna elettorale prendano nota: gli indecisi che alla fine andranno a votare valgono circa il 10% dell'elettorato. Non il 30%, come spesso si sente dire, includendo anche il 20% di astensionisti, recidivi o intermittenti che siano. Sono più donne che uomini, più casalinghe che operai, più numerosi tra i 35-44enni che tra i 18-34enni, hanno la laurea più spesso che la licenza elementare. E il 48% ha più fiducia nel Partito democratico di Walter Veltroni che nel Popolo della libertà di Silvio Berlusconi (23 per cento).

Lo rileva un sondaggio Ipsos per il Sole 24 Ore, sfatando alcuni luoghi comuni sull'"elettore indeciso", mitica preda contesa fra le forze politiche a colpi di esche programmatiche sempre più mirate man mano che il voto si avvicina. L'indecisione – se si considera la quota di indecisi che probabilmente voterà, cioè quella realmente contendibile sul mercato politico – appare meno collegata ai tradizionali profili culturali e socio-economici più modesti e più legata all'onda lunga della consapevole disaffezione per la politica. Il cliché del pensionato incerto resiste a malapena anche se negli indecisi si include l'astensione, mentre i disoccupati si scoprono fra le categorie più decise.

Una riflessione a parte merita qui la "questione settentrionale", che vede affiorare ancora una volta i due Nord: se il Nord-Ovest è infatti di un punto sopra la media nazionale dell'astensione, il Triveneto batte tutti i record di partecipazione (il 78,5% ha scelto per chi votare contro il 70,4 dell'elettorato complessivo), confermando la sua sete di rappresentanza politica.

Quanto ai dilemmi dell'elettorato cattolico, leggermente sopra la media risultano l'indecisione e l'astensione tra i "praticanti assidui", in linea con la media i praticanti saltuari.

Certo, probabilmente il calcio "tira" di più, ma non è vero che gli italiani siano allergici alla politica, che interessa il 55% degli intervistati. Bersaglio prediletto dell'antipolitica restano casomai i partiti, accusati da un plebiscitario 93% di «non occuparsi dei problemi concreti dei cittadini». Che sono, nell'ordine, l'inflazione (49%), la precarietà del lavoro (22%), la sicurezza e lo stato dell'economia (a pari merito con il 12%), i problemi energetici. Rispetto ai probabili astenuti, gli indecisi probabili votanti sono più intressati all'inflazione e meno alla sicurezza. Pur di pagare meno tasse il 44% è disposto a rinunciare ad alcuni servizi, mentre il 35% la pensa al contrario. Una robusta maggioranza del 55% ritiene che occorra "ridurre il numero degli immigrati in arrivo" e che non basti "rendere più difficili nuovi ingressi".

Queste posizioni vicine a quelle del centro-destra sul bilancio pubblico e l'immigrazione non impediscono agli indecisi-votanti, se dovessero scegliere ora fra i leader politici, di collocare sul podio Walter Veltroni (30%), al secondo posto Silvio Berlusconi (18%) e al terzo Pier Ferdinando Casini (13%). Seguono Fausto Bertinotti, Daniela Santanchè ed Enrico Boselli. Più alti i voti potenziali, espressi separatamente dagli intervistati: il 50% "potrebbe" votare Veltroni, il 35% Berlusconi, il 32 Casini, il 22% Bertinotti, l'11 la Santanché, l'8% Boselli. Una preferenza confermata dalla fiducia agli schieramenti, comprensivi dei rispettivi alleati: Di Pietro per il Pd e la Lega Nord per il Pdl. Ma attenzione, concordano i sondaggisti Ipsos, sarebbe un errore dedurre da queste cifre che gli indecisi, tradizionalmente invocati e temuti come ago della bilancia, la facciano pendere "a sinistra". È più realistico che quest'anno ci sia maggiore indecisione nelle file degli elettori di centro-sinistra, delusi dalla precedente prova della maggioranza. Non a caso la domanda sull'operato del Governo Prodi raccoglie, sia tra gli indecisi orientati a votare che tra quelli orientati all'astensione, un 61% di giudizi negativi. Specularmente nel 2006, del resto, ha pesato sul centro-destra la delusione di alcuni elettori verso la performance del governo Berlusconi.

Il partito degli indecisi
L'indagine è stata realizzata da Ipsos PA per Il Sole 24 Ore presso un campione casuale nazionale rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne secondo genere, età livello di scolarità, area geografica di residenza, dimensione del comune di residenza.

Sono state effettuate 500 interviste telefoniche mediante sistema CATI (su 3.176 contatti) ad elettori indecisi sul proprio comportamento di voto. Data di realizzazione delle interviste 21 -25 marzo 2008. Il documento informativo completo riguardante il sondaggio sarà inviato ai sensi di legge, per la sua pubblicazione, al sito www.sondaggipoliticoelettorali.it.




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