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SPECIALE ELEZIONI 2008
D'Alema a El Pais: sindrome di autodistruzione
di Elysa Fazzino

Il malessere dell'Italia, l'economia paralizzata dalla politica, il caso Alitalia: nell'ultimo scorcio di campagna elettorale, i siti web dei media stranieri mostrano un Paese in crisi.
«Soffriamo di sindrome di autodistruzione», dice Massimo D'Alema in un'intervista al quotidiano spagnolo El Pais. Il ministro degli Esteri uscente, scrive Miguel Mora «attacca con durezza insolita in questa campagna in guanti bianchi il grande avversario del Pd, Silvio Berlusconi». Per D'Alema quella italiana è la sola destra europea che aumenta la spesa, «per sostenere le sue relazioni clientelari». Ed è «terribile» che la Lega sia la forza determinante della coalizione di Berlusconi. «Il risultato sarà molto stretto», dice D'Alema. «Credo che possiamo vincere. Chiunque vinca, avrà un margine limitato e dovrà fare le grandi riforme con un consenso ampio. Non so cosa farà Berlusconi, ma se ci sarà il Pd, ci sarà dialogo». A suo parere è fondamentale fare tre grandi riforme: una legge elettorale che dimezzi i parlamentari, la modifica della Costituzione per rafforzare i poteri del governo nazionale e la riforma dell'amministrazione per ridurre i tempi decisionali e la burocrazia. Rompere con Fausto Bertinotti, secondo D'Alema, è stato «senza dubbio» un vantaggio: «Ora siamo un centrosinistra libero da condizionamenti ideologici. Berlusconi ha lasciato per strada i moderati di centro, noi ci siamo allontanati dagli estremismi».

El Mundo intitola «Vendetta contro la classe politica» un articolo di Irene Velasco sulla crisi di credibilità della classe politica italiana, nel quale si dice che Beppe Grillo è diventato «la voce della coscienza civica italiana». Sempre El Mundo dedica un servizio alla personalità di Berlusconi, «visto attraverso le sue opere», come Milano 2. Il sito spagnolo Abc titola: «Meno spesa e meno imposte, ricette per "un paese che non funziona"» citando tra gli altri Luca Cordero di Montezemolo ed Emma Marcegaglia. Un altro titolo riguarda Napoli alle urne dopo l'emergenza rifiuti: i due principali candidati, scrive Veronica Becerrill, «offrono parole», ma niente di concreto.

Tra i siti britannici, quello della Bbc ha un reportage «La politica italiana frena l'economia» che tasta il polso degli imprenditori, «stanchi di finanziare gli sprechi statali» e si chiede se sia nell'interesse dei politici fare riforme spesso «difficili e impopolari». In un altro servizio sono citate le battute di Berlusconi sulla sua buona conoscenza del latino, «mi permetterebbe un pranzo con Giulio Cesare». Per l'Observer, il domenicale del Guardian, gli italiani sono depressi e il Paese è attanagliato dal malessere. L'articolo descrive l'ascesa al potere del Cavaliere, punta il dito sui processi e sul conflitto d'interessi, afferma che il centrosinistra ha sempre sottovalutato Berlusconi. E fa un quadro desolante dell'Italia: «Una combinazione di burocrazia labirintica, protezioni politiche e sistema bizantino di nepotismo ha pietrificato l'economia». Il Financial Times scrive che il Sud è cruciale per la vittoria: «Sull'onda degli scandali dei rifiuti e della mozzarella contaminata, i politici italiani scendono a Napoli» e nelle regioni vicine – afferma Guy Dinmore - ben sapendo che sarà il «volatile Sud» a decidere chi vince e chi perde. In Campania il Pd rischia di perdere seggi chiave al Senato a favore del Pdl. Il Telegraph scrive: «La rivolta cattolica scuote Silvio Berlusconi». Nelle ultime settimane, osserva Malcom Moore, ricordando il «passato vivace» del Cavaliere, la Chiesa ha spostato il suo appoggio al suo ex partner politico, Pier Ferdinando Casini dell'Udc. Il Times punta l'attenzione sul fatto che Walter Veltroni è lo «zimbello» delle beffe di Berlusconi nella battaglia finale per conquistare gli elettori indecisi, tra il 20 e il 30%, «in un Paese disilluso tra la cronica instabilità politica, il declino economico e l'élite che cerca solo il proprio interesse. L'Independent fa un titolo sulla vicenda di Alfonso Pecoraro Scanio, che respinge le accuse di avere accettato viaggi e ospitalità gratis in cambio di appalti.

Il leit-motiv dell'Italia depressa è presente anche su Le Monde: «Un traffico di vino tossico accentua la depressione delle imprese italiane». Dopo avere mangiato la mozzarella davanti ai fotografi, si chiede il corrispondente del quotidiano francese, «Berlusconi si azzarderà ad assaggiare la mistura commercializzata da una ventina di società per conto della criminalità organizzata in Puglia? ». Un altro articolo di le Monde è dedicato al candidato principe Emanuele Filiberto «alla conquista degli italiani del Belgio».

L'ateo che spinge gli italiani alla religione: il New York Times definisce così Giuliano Ferrara, in un articolo dedicato a questo candidato «marginale» e «differente». Un servizio sulle elezioni italiane, pubblicato domenica e disponibile sul sito del quotidiano newyorchese, dipinge Ferrara come un personaggio che spicca nel panorama politico italiano, «incomprensibile» per gli ousider, nel quale «gli stessi politici vanno e vengono, promettendo riforme e mantenendo lo stallo, se non il declino». Nelle elezioni del 13 e 14 aprile, il «carismatico miliardario» Silvio Berlusconi – scrive Rachel Donadio – potrebbe risorgere dalle ceneri, questa volta per sconfiggere Walter Veltroni, «il baby boomer che ama il rock-and-roll». Ma questi sono «i soliti noti», mentre Ferrara è diverso, «comunista diventato conservatore» e «provocatore intellettuale». «La vita politica italiana è sempre stata assurda, ma i colpi di teatro di Ferrara sono il segnale di qualcosa di più profondo. E' un barometro culturale, in grado di captare la disperazione nello spirito nazionale». Ferrara «attinge alle ansie degli italiani sul futuro dell'Europa, sulla perdita delle identità nazionali, sull'immigrazione, sul declino degli ideali cristiani». «Nella sua ultima incarnazione, Ferrara si candida per il Parlamento in una piccola lista incentrata su una sola questione, "pro-life". Ateo e non credente, chiede non un bando, ma una moratoria dell'aborto, per attirare l'attenzione sul valore della vita». La campagna di Ferrara quasi certamente fallirà nelle urne, ma – scrive il New York Times – i suoi comizi hanno suscitato manifestazioni di sostegno e alcune proteste. E i candidati che sono in testa temono una polarizzazione dell'elettorato.

Il sito del quotidiano Usa Washington Post parla in un articolo del ritorno di Berlusconi «Never say ciao» e mette on line la notizia Reuters relativa alla polemica sulla scheda elettorale sollevata dal leader del Pdl. Stessa notizia anche sul sito dell'International Herald Tribune. Il settimanale americano Time mette on line il servizio sulle elezioni italiane: «Non tutto è perduto», mentre Newsweek torna con le lettere dei lettori sul «pasticcio italiano» descritto in una serie di servizi a fine febbraio.

Caso Alitalia - Settimana cruciale per la compagnia di bandiera italiana, le cui sorti continuano a essere seguite con interesse sui siti esteri. Per il Financial Times, l'Alitalia potrebbe dover prendere in considerazione la bancarotta, a meno che il Cda di Air France-Klm non decida di riprendere i negoziati. Nei giorni scorsi, il quotidiano aveva messo in evidenza che un leader comunista, Fausto Bertinotti, appoggia Berlusconi sull'Alitalia. La Bbc titola «Alitalia si schianta dopo anni di inerzia» e comincia raccontando la «pazza» regola in vigore fino a 10 anni fa secondo cui i dipendenti Alitalia dovevano essere residenti a Roma o nelle vicinanze. Il sito del britannico Times sottolinea che la compagnia italiana ripone le sue speranze nel suo quarto presidente dell'ultimo anno.

Tra i vari titoli messi on line, il quotidiano economico francese Les Echos dà conto della marcia indietro di due sindacati Alitalia, che dichiarano di non volere diventare «ostaggi di una campagna elettorale senza scrupoli». Il sito del Nouvel Observateur fa un richiamo sulla home page al Cda di oggi di Air France-Klm.

Negli Stati Uniti, il sito del settimanale Time titola «Lo schianto del Giorno del Giudizio per Alitalia» e scrive che adesso è come se in un videogioco qualcuno avesse premuto il tasto "pausa": quando spingerà di nuovo il pasto "play" si vedrà se i sindacati e Berlusconi si sono resi conto degli aspetti negativi e se la catastrofe potrà essere evitata. Il Washington Post fa il punto della situazione con servizi Reuters, così come l'International Herald Tribune che mette anche un titolo Ap sul monito ai sindacati lanciato dal ministro Tommaso Padoa-Schioppa sul rischio di «conseguenze irreparabili».




7 aprile 2008

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