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SPECIALE ELEZIONI 2008
Contro il voto di scambio niente foto nei seggi
di Nicoletta Cottone


Nel seggio elettorale non si potrà entrare con il telefonino che scatta le foto. Lo stabilisce un decreto legge approvato oggi dal Consiglio dei ministri. Per chi sgarra è prevista la denuncia all'autorità giudiziaria con conseguenti sanzioni detentive e pecuniarie. La norma vuole combattere il cosiddetto voto di scambio documentato dal clic in cabina elettorale. No, dunque, al voto fotografato dall'elettore e mostrato in foto come prova della preferenza accordata. No, quindi, a telefoni cellulari o altre apparecchiature in grado di fotografare o registrare immagini in cabina. «Questo decreto copre forse l'unico buco che abbiamo nella disciplina dei possibili brogli elettorali», ha detto il ministro dell'Interno Giuliano Amato in una conferenza stampa a Palazzo Chigi. «Il reato di voto di scambio si consuma attraverso la prova fornita all'esterno del voto dato, e ciò determina un compenso da parte di qualcuno».

Nel voto di scambio erano entrate le moderne tecnologie per fornire la prova del voto, spiega Amato, tanto che ora la modalità che sembra essere più sospetta di uso è quella di entrare in cabina con un telefonino dotato di apparecchiatura fotografica, fotografare il voto ed esibirlo». Per questo motivo, dice Amato, «chiudiamo il buco prevedendo che sia vietato entrare nella cabina elettorale con il telefonino». Il cellulare verrá depositato dall'elettore, preso in consegna dal presidente dell'ufficio elettorale di sezione insieme al documento di identificazione e alla tessera elettorale, che saranno restituite dopo il voto. Il ministro dell'Interno Giuliano Amato ha anche ribadito che, durante lo scrutinio, le schede devono essere lette una per una. I presidenti di seggio e i rappresentanti di lista dovranno vigilare perché non vengano creati mucchietti di schede durante lo scrutinio.
Sul fronte dei simboli dei partiti stampati sulle schede, soprattutto per quelli che rientrano in una sola fila, perché parte di una stessa coalizione, si ribadisce che l'elettore dovrà apporre una croce sul simbolo scelto e se il segno invaderà lo spazio di un altro simbolo, si riterrà valido solo quello maggiormente coperto dal segno stesso.




1 aprile 2008

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