ILSOLE24ORE.COM > Notizie Italia ARCHIVIO

commenti - |  Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci





SPECIALE ELEZIONI 2008
Marcegaglia a El Pais: lobby forti e politica debole, nessuno fa le grandi riforme
di Elysa Fazzino

Perché l'Italia non ha fatto le grandi riforme? Emma Marcegaglia, presidente designata di Confindustria, intervistata dal quotidiano spagnolo El Pais, punta il dito su gruppi di pressione forti e politica debole: «C'è un sistema di privilegi fissi e di categorie lavoratrici, lobby molto forti che impediscono il progresso. Allo stesso tempo, abbiamo una politica debole, perché il sistema elettorale rende difficile la governabilità e non permette di legiferare molto. I politici pensano solo a vincere le elezioni e non al medio periodo. Siccome le grandi riforme sono impopolari, nessuno le fa». La "donna d'acciaio", così l'aveva chiamata l'Economist, sottolinea che l'Italia è uno dei Paesi europei con la più bassa occupazione femminile, «un problema sociale ed economico». Le donne imprenditrici stanno cominciando ad aumentare, ma «siamo tuttavia poche». Non è favorevole alle "quote rosa", ad esempio nei consigli di amministrazione, ma insiste su «merito e capacità»: se una donna li ha, gli uomini non devono bloccare loro l'acceso ai centri di decisione. «Ma non mi piacciono le quote rigide». Il modo migliore per promuovere il lavoro femminile «è cambiare il sistema del welfare, dando aiuti fiscali, migliorando i servizi di assistenza, appoggiando le mamme e le famiglie, e rendendo il mercato del lavoro più flessibile in modo che donne e giovani possano conciliare vita e lavoro». Alla domanda se lo Stato ha i soldi per fare tutto ciò, la Marcegaglia risponde: «Adesso tutta la spesa si concentra sulle pensioni. Dobbiamo ridurla e investire il denaro in altri modi. Se non aiutiamo i giovani, ci penalizziamo. Se non appoggiamo le donne, non avremo dinamismo sufficiente per progredire». Miguel Mora cita il controverso sorpasso della Spagna sull'Italia per il Pil pro capite e chiede: cosa migliorare in Italia? «Dobbiamo imitare due modelli: quello tedesco nell'industria tecnologica e quello spagnolo nell'efficienza dell'amministrazione pubblica. Costa molto meno di quella italiana e mi fa una forte invidia».

Anche Le Figaro pubblica oggi un'intervista a Emma Marcegaglia, consultabile sul sito del quotidiano francese. Oltre al grande debito pubblico, dice «abbiamo un settore pubblico molto pesante, costoso e inefficace, che frena l'economia italiana» e «una burocrazia che costa mezzo punto di crescita all'anno». Inoltre, l'economia italiana «non è abbastanza liberalizzata». La crisi di Alitalia «è il peggior caso di cattiva gestione all'italiana»: «se siamo arrivati a questo punto è a causa del peso enorme dei sindacati, molto potenti in Italia, più che in Francia, e ostile alle riforme. C'è anche una responsabilità del governo, maggioritario in Alitalia. Sono quindici anni che non fa niente per raddrizzare questa azienda». La soluzione? «Privatizzare al massimo per ridurre il perimetro del settore pubblico... La privatizzazione di Alitalia è complicata. Perfino Air France sembra aver gettato la spugna…Sono convinta che alla fine qualcuno acquisterà Alitalia». La Marcegaglia dice, inoltre, che la Bce dovrebbe abbassare il tasso di riferimento per sostenere la crescita.

Della campagna elettorale italiana parlano molto oggi i siti Internet dei media stranieri. Il sito del Financial Times ha un commento «Tremonti e l'uovo del serpente». Tony Barber cita Shakespeare e le battute di Bruto che riflette sui motivi per assassinare Giulio Cesare: «Pensiamo a lui come a un uovo del serpente, che, covato ,diventerebbe, per sua razza, nocivo, e uccidiamolo nel guscio». Il messaggio a Tremonti è: impedire al protezionismo (l'uovo del serpente) di crescere. Il Tremonti di oggi, secondo il commento, «ha più in comune con i suoi protezionistici avversari politici dell'estrema sinistra che con il Tremonti del 2003». Se sarà ministro, «non è difficile immaginare che Berlusconi e Tremonti appoggeranno le richieste di Sarkozy per la "preferenza comunitaria"», frase dietro cui c'è «la minaccia di tariffe più alle importazioni di beni non Ue».

Per il Guardian, «La Lega Nord potrebbe diventare la spina nel fianco di Berlusconi»: John Hooper lo scrive da Cittadella, che ha fatto parlare di sé quando il sindaco leghista ha annunciato di volere vietare agli stranieri (anche Ue) di chieder la residenza nella sua città. Il Guardian mette on line anche un profilo di Silvio Berlusconi («Il grande contendente»), un profilo di Walter Veltroni (definito «L'uomo del "ma anche"») e una serie di "domande e risposte" sulle elezioni italiane. Una di queste afferma che i programmi dei due principali candidati premier sono quasi identici e questo «contribuisce a spiegare perché Veltroni ha scarsamente eroso il vantaggio di Berlusconi». Un lungo profilo del Cavaliere compare anche sul sito della Bbc, che riporta una citazione di Berlusconi su se stesso - «Il miglior leader politico dell'Europa e del mondo» - e ricorda le sue vicende giudiziarie. Un altro articolo della Bbc è intitolato: «I rivali promettono di far rinascere l'Italia malata». Per il Telegraph, «Berlusconi si prepara a un altro comico turno al potere»: Malcom Moore scrive che per gli stranieri il successo di Berlusconi è difficile da capire. Ma, spiega, «è amato per due ragioni. Primo, è un instancabile showman. Non può fare a meno di scherzare». Il suo secondo «dono» è di «fare promesse appena sull'orlo della plausibilità».

Alla vigilia delle elezioni, il quotidiano francese Les Echos punta l'obiettivo sulle difficoltà del Paese. Nel servizio «Italia: un'economia a due velocità» afferma che il fossato da Nord e Sud si accentua, mentre in uno intitolato «I corporativismi fanno resistenza» dice che nonostante le misure prese dal governo di Romano Prodi, l'Italia resta uno dei Paesi più regolamentati, cosa che pesa sulla competitività.

Un ironico commento su Le Monde definisce il Cavaliere «Spazzino capo»: «Questa faccenda della spazzatura gli va come un guanto», scrive Robert Solé. Con parecchie faccende giudiziarie in sospeso, essendo stato uno dei bersagli principali di "Mani Pulite" «il miliardario può affrontare di petto i problemi di Napoli». Solé prende un po' in giro il Cavaliere e conclude: «L'Italia rischia, ancora una volta, di scivolare su una buccia di banana. L'avrà scelto. L'elezione è sempre stata una raccolta differenziata».

Le Monde pubblica anche un reportage di Jean-Jacques Bozonnet: «Sicilia: contadini senza padrino a Corleone». Anche Le Figaro ha mandato un inviato nell'isola: l'articolo di Thierry Oberlé è intitolato «La Sicilia vota all'ombra della Piovra». «Una parte della classe politica siciliana – spiega il sommario – continua ad avere legami con la mafia».
Il sito di Le Figaro riporta anche una notizia che ha avuto abbastanza successo sul web: «Berlusconi dice di essere più alto di Sarkozy». La battuta fa titolo sui siti spagnoli El Pais («le altezze presidenziali») e Abc («Non sono un nano, sono più alto di Sarkozy e di Putin»).

In caso di vittoria, il Cavaliere ha fatto sapere che chiamerà per primo Sarkozy, fa notare il Nouvel Observateur. Ma il settimanale francese punta sulla home page soprattutto su altre dichiarazioni del candidato premier: «Berlusconi:" la sinistra non ha gusto per le donne"». Secondo il Cavaliere, le candidate del Pdl «sono più belle». L'argomento è trattato in modo più critico dalla Reuters, ripresa dai siti dei quotidiani statunitensi New York Times e Washington Post: «Il sessismo di Berlusconi irrita mentre il voto si avvicina». Il servizio riferisce delle risposte arrabbiate di Paola Balducci (Sinistra Arcobaleno): «Non è una sfilata di moda» e di Silvana Mura (Italia dei Valori): «Continua a giudicare le donne dal loro aspetto, segno di una mentalità molto retrograda e sessista».

I siti del New York Times e del Washington Post pubblicano un altro servizio Reuters, «Fascismo non è una parolaccia per la destra nel voto italiano»: partendo dal caso di Giuseppe Ciarrapico, viene illustrata la nostalgia per il passato totalitario degli elettori di estrema destra e l'attrazione esercitata sui giovani dal messaggio fascista.

L'International Herald Tribune titola, con un articolo dell'Ap, «Nonostante gli appelli per facce nuove, la politica italiana è dominata dia soliti noti». Si parla della "casta" e di Beppe Grillo, ma «c'è un importante elemento di novità», scrive l'Ap: queste elezioni appaiono essenzialmente una competizione tra due partiti e un sistema bipartitico «ridurrebbe il peso dei partiti marginali e aumenterebbe la stabilità di governo».




9 aprile 2008

RISULTATI
0
0 VOTI
Stampa l'articoloInvia l'articolo | DiminuisciIngrandisci Condividi su: Facebook FacebookTwitter Twitter|Vota su OkNotizie OKNOtizie|Altri YahooLinkedInWikio
L'informazione del Sole 24 Ore sul tuo cellulare
Abbonati a
Inserisci qui il tuo numero
   
L'informazione del Sole 24 Ore nella tua e-mail
Inscriviti alla NEWSLETTER
Effettua il login o avvia la registrazione.


 
   
 
 
 

-UltimiSezione-

-
-
8 maggio 2010
8 maggio 2010
08 Maggio 2010
8 maggio 2010
8 maggio 2010
 
Prendeva la pensione della madre morta. Arrestato
L'Indagine del Cnr nei mari italiani
IL PUNTO / Il dopo Scajola e gli interrogativi sul governo
Addio a Giulietta Simionato
VIDEO / Le dimissioni di Scajola (da C6.tv)
 
 
Cerca quotazione - Tempo Reale  
- Listino personale
- Portfolio
- Euribor
 
 
Oggi + Inviati + Visti + Votati
 

-Annunci-