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SPECIALE ELEZIONI 2008
Le nomine delle società a controllo pubblico slittano a dopo il voto


Sarà il nuovo Governo a scegliere i vertici delle società a controllo pubblico. Dopo che questa mattina Silvio Berlusconi aveva affermato l'opportunità di rinviare le assemblee a dopo il voto, Palazzo Chigi ha diffuso una nota condividendo questo orientamento. «Credo che sia logico - aveva detto il Cavaliere - dato che il regolamento dell'Unione europea ce lo consente, che le assemblee vengano rimandate». Il Governo - ha risposto Palazzo Chigi con il comunicato - «ritiene opportuno, in questa particolare fase della legislatura, rimettere la scelta dei candidati» ai vertici delle società quotate direttamente controllate dallo Stato «al Governo che sarà in carica a seguito delle prossime elezioni politiche e pertanto auspica che i consigli di amministrazione fissino una data per le rispettive assemblee compatibile con i tempi prevedibili per la costituzione del nuovo Governo».

La nota di Palazzo Chigi ricorda che nei prossimi giorni i consigli di amministrazione delle società quotate direttamente controllate dallo Stato saranno chiamati a convocare le assemblee degli azionisti per l'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2007 e il rinnovo degli organi sociali in scadenza. Il Governo, azionista di maggioranza relativa tramite il ministero dell'Economia, dovrà indicare i candidati alla carica di consigliere di amministrazione o di sindaco nell'ambito delle liste da pubblicare, come previsto dagli statuti delle società interessate, almeno dieci giorni prima della data in cui è prevista l'assemblea in prima convocazione. L'Esecutivo auspica quindi che le assemblee siano convocate compatibilmente con i tempi prevedibili per la costituzione del nuovo Governo. Auspicio formulato tenendo conto che la legislazione consente, ancora per il 2008, la possibilità di tenere le assemblee di approvazione del bilancio entro sei mesi dalla chiusura dell'esercizio sociale. (N.Co.)




11 marzo 2008

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