Cerchi Pdl e finisci sul sito dei comunisti svizzeri di Riccardo Ferrazza
Astuzia o casualità? È quello che ci si domanda di fronte all'esito-beffa di una ricerca su Google che molti sostenitori del Popolo della libertà stanno facendo in queste ore: chi digita la sigla "Pdl" nel più cliccato motore di ricerca ottiene come primo risultato il sito del Partito comunista, sezione ticinese. Un indirizzo (www.partitocomunista.ch) in cui si trovano informazioni non propriamente interessanti per il popolo azzurro, come le attività dell'associazione Svizzera-Cuba o il link alla «gioventù comunista».
Più che all'opera di un scaltro webmaster, l'episodio andrebbe addebitato a una svista dello staff on line di Silvio Berlusconi. Il nome del Cavaliere, così come «il popolo della libertà», sono stati tutti «blindati»: le ricerche con queste parole producono sempre risultati coerenti. Non però la più comoda e usata abbreviazione che assomiglia a quella del Partito svizzero del lavoro (Psdl). Un inconveniente al quale il concorrente Partito democratico ha pensato per tempo. Per verificarlo basta una prova su Google.