SPECIALE ELEZIONI 2008
Prodi: «Lascio la politica italiana»

di Nicoletta Cottone

«Lascio la politica, ma il mondo è pieno di occasioni». Intervistato da SkyTg24, il presidente del Consiglio Romano Prodi parla del suo futuro, che vede lontano dalla politica. «Il futuro è sempre sereno perchè ci sono cose da costruire. Io ho chiuso con la politica italiana e forse con la politica in generale. Ma il mondo è pieno di occasioni, ma anche di doveri. C'è tanta gente che aspetta una parola di pace e di aiuto, e quindi c'è più spazio adesso di prima». Prodi ha ricordato che negli ultimi mesi si è molto parlato del fatto che i politici dovessero avere la capacità e il senso del bene comune anche nel momento in cui lasciavano, «io lo sto facendo con profondità e serietà». Commenta poi il gesto del leader dell'opposizione Silvio Berlusconi che ieri a Milano ha strappato il programma elettorale del Pd, bollandolo come carta straccia. «Vedere una campagna elettorale dove si strappano i programmi mi intristisce molto», dice Prodi, perché i programmi sono il cuore della campagna elettorale.

Prodi ha anche affrontato il tema dell'ordinaria amministrazione. «Un'ordinaria amministrazione così lunga crea problemi al Paese, tante cose che si dovevano fare ed erano pronte non si possono portare in porto. Cerco di fare un'ordinaria amministrazione piena, sempre rispettando i limiti».Cerco di aiutare le imprese, aggiunge Prodi, «ma è singolare che si chiami ordinaria amministrazione un processo che duri così a lungo». Sui prezzi Prodi ha chiesto più controlli, ma senza che si crei angoscia. «Benzina e petrolio sono cresciuti come mai dal Dopoguerra. Cerchiamo di controllare i prezzi, il comportamento degli intermediari e più concorrenza nel sistema, ma non spargiamo ogni giorno dell'angoscia perché è troppo comodo farlo». Le liberalizzazioni sono comunque servite, «ma se il prezzo del grano aumenta di oltre il 70% e se il petrolio arriva fino a 105 dollari, allora c'è un problema».

Il presidente del Consiglio ha parlato anche del rilascio da parte delle autorità libiche dell'equipaggio del perschereccio di Mazara del Vallo sequestrato. «Mi ha telefonato l'ambasciatore libico - spiega Prodi - dicendomi che il colonnello Gheddafi ha deciso di rilasciare tutti i nostri pescatori e anche il natante, e quindi potranno tornare a Mazara del Vallo. Questo mi ha reso molto contento anche perchè avevo incontrato i familiari, angosciati e tristi». Una nota di Palazzo Chigi sottolinea come la liberazione dei pescatori di Mazara del Vallo sia avvenuta per intervento diretto del leader libico, in segno di amicizia nei confronti del Presidente del Consiglio italiano. Gheddafi ha ribadito la richiesta che non si effettuino in futuro altre violazioni delle acque territoriali libiche da parte di pescherecci italiani.




9 marzo 2008