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| SPECIALE ELEZIONI 2008 | |
| Condannati e candidati
di Elysa Fazzino
«In Italia essere condannati non impedisce di ottenere l'investitura del proprio partito»: è il titolo dedicato alla campagna elettorale italiana che si può leggere sul sito web del quotidiano francese Le Monde. Il corrispondente da Roma Jean-Jacques Bozonnet affronta la questione delle «liste pulite»: il primo ad aprire il dibattito – scrive – è stato il quotidiano della Chiesa cattolica L'Avvenire, che ha chiesto ai democristiani dell'Udc di vegliare sulla moralità dei candidati. «Il Partito di Pier Ferdinando Casini, in effetti, non ha mai nascosto l'intenzione di dare l'investitura per il Senato a "Toto" Cuffaro, ex presidente centrista della regione Sicilia, recentemente condannato a cinque anni…».
Dalla messa in guardia dei vescovi, «un prurito di moralizzazione sembra essersi impossessato della classe politica». L'articolo ricorda la presa di posizione di Antonio Di Pietro e di Walter Veltroni per escludere dalle liste chiunque abbia subito una condanna di primo grado. Nella legislatura uscente, scrive, ci sono stati «più di una trentina di parlamentari» colpiti da una condanna definitiva per reati che vanno dalla frode fiscale alla corruzione. Il numero di coloro che sono sotto indagine o condannati in primo grado è ancora più grande «a cominciare dal più celebre tra loro, Silvio Berlusconi, che doveva comparire in questi giorni in un ennesimo processo per corruzione». Bozonnet scrive che la destra ha seguito Veltroni: anche Gianfranco Fini si è pronunciato per «più rigore e scrupoli» nella composizione delle liste. «La sua posizione imbarazza gli alleati di Forza Italia», che nei criteri di selezione ha indicato che «eventuali processi penali… salvo quelli che hanno un'origine di carattere politico, sono motivo sufficiente di esclusione dalla lista». Di fronte alle reazioni suscitate da queste indicazioni, i dirigenti di Forza Italia «hanno precisato che si trattava di criteri contenuti un documento di lavoro provvisorio», ancora da discutere con Alleanza Nazionale. Lo stesso giorno, conclude l'articolo, «Berlusconi ha confermato la candidatura in Lombardia di Marcello Dell'Utri, condannato a due anni di prigione per frode fiscale e fatture false, la cui condanna a nove anni di reclusione per collusione con la mafia, a fine 2004 da parte del tribunale di Palermo, è oggetto di un ricorso in appello».
Restando in tema di processi, il sito della tv britannica Bbc riporta la notizia della sospensione del processo per frode di Berlusconi fino a dopo le elezioni «così si può concentrare sulla campagna». «Il caso riprenderà la settimana dopo le elezioni del 13-14 aprile, quando l'accusato potrebbe essere il nuovo primo ministro italiano».
Un'altra questione morale, quella dell'aborto, è al centro dell'articolo «Non è una campagna per vescovi» consultabile sul sito del quotidiano spagnolo El Mundo. Elisabetta Rosaspina (corrispondente a Madrid del Corriere della Sera) paragona la posizione della gerarchia ecclesiastica in Spagna e Italia. La conferenza episcopale spagnola – scrive - ha preferito non schierarsi con nessun partito. E la conferenza episcopale italiana, secondo L'Avvenire, non appoggia Giuliano Ferrara perché «porta in modo sbagliato in mezzo alla competizione elettorale un tema morale».
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| 27 febbraio 2008 | |
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