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SPECIALE ELEZIONI 2008
Consumato il divorzio a sinistra
di Elysa Fazzino

La spaccatura nella sinistra, le dichiarazioni di Silvio Berlusconi sull'emergenza rifiuti, i sondaggi che gli danno un margine del 7,5%, l'aborto. Sono questi gli aspetti della campagna elettorale italiana più visibili oggi sui siti dei giornali stranieri.
«In Italia il divorzio è consumato t–ra i due poli della sinistra», titola sulla home page del quotidiano francese Le Monde. Nella sua corrispondenza da Roma, Jean-Jacques Bozonnet scrive che il grande scarto tra una sinistra riformatrice e una più radicale «è sempre stato un punto di fragilità». Imparata la lezione – ricorda l'articolo - Walter Veltroni «il nuovo uomo forte del centrosinistra» aveva dato il via alla campagna elettorale annunciando «Abbiamo deciso di correre da soli, ma soprattutto liberi». Bozonnet spiega che le quattro formazioni di «sinistra-sinistra» si sono raggruppate in una lista unica, Sinistra Arcobaleno, che intende contrastare il duopolio dei due principali partiti in lizza. «Il programma di questo raggruppamento resta sfocato e la sua capacità di attrazione incerta», scrive. Il loro obiettivo – continua – sarebbe di superare il 10%, ma i sondaggi attribuiscono loro dal 7,5% al 9% delle intenzioni di voto. E un terzo di chi li aveva votati nel 2006 si sarebbero già spostati verso il Partito democratico. «La campagna elettorale si scalda», scrive nella sua rassegna stampa quotidiana la corrispondente dall'Italia del Nouvel Observateur, Marcelle Padovani.

I siti dei quotidiani Usa New York Times e Washington Post riprendono una notizia dell'agenzia britannica Reuters intitolata «Primo lavoro come Primo ministro, pulire Napoli - Berlusconi». Il servizio riporta le dichiarazioni di Berlusconi che ha indicato come principale priorità da affrontare l'emergenza rifiuti a Napoli, dando la colpa al centro-sinistra. L'articolo precisa che il problema, peggiorato da litigi politici, dal coinvolgimento della mafia e dalle proteste, «è vecchio di 14 anni, molti dei quali coperti dal periodo in cui Berlusconi era al potere». La decisione di Romano Prodi di mandare l'esercito e di nominare uno «zar della spazzatura» è fallita e il problema dei rifiuti «non è stato menzionato nella piattaforma politica presentata da Veltroni lunedì scorso». Non manca la frase di Berlusconi: «Se gli italiani dovessero far vincere la sinistra e Veltroni, vuol dire che se la sono cercata e se lo meritano». L'articolo riporta gli ultimi sondaggi e fa notare che Veltroni in poche settimane ha ridotto il vantaggio di Berlusconi dal 12 al 7 per cento.

Sulla riduzione dello scarto tra i due rivali sceglie di fare il titolo il quotidiano spagnolo El Pais: «Berlusconi supera Veltroni in Italia, ma la differenza si riduce». Il pastone di agenzie punta sul sondaggio del canale televisivo SkyTg che dà all'ex premier un margine di 7,5 punti. L'articolo, che ha un titoletto «Pulire Napoli», è corredato da due foto di Berlusconi e Veltroni con data e luogo di nascita.

Sulla home page del sito del quotidiano francese Libération è in evidenza il nodo dell'aborto con il titolo: «In Italia, l'aborto divide i partiti». Il corrispondente Eric Jozsef fa il punto della disputa, ricordando che dopo trent'anni le femministe sono di nuovo scese in piazza per difendere la legge 194, che la Chiesa cattolica ha aumentato la pressione contro l'aborto, che Giuliano Ferrara si è candidato alla testa di una lista "pro vita". «Berlusconi si è dichiarato favorevole alla moratoria. Ma, cosciente che il tema provoca profonde divisioni, esita a inforcare elettoralmente il cavallo da battaglia di Ferrara». Tanto più – aggiunge l'articolo – che l'ex ministro Stefania Prestigiacomo ha detto che la legge 194 non deve essere toccata. Berlusconi ha quindi respinto l'ipotesi di un'alleanza elettorale con Ferrara, ritenendo che l'aborto «debba restare fuori dalla competizione elettorale». «Ma in un Paese dove l'influenza della Chiesa resta importante – scrive Jozsef – la tentazione di sfruttare politicamente i temi cari al Vaticano resta forte». Da qualche giorno «le truppe del Cavaliere sparano a zero contro l'introduzione della pillola abortiva», mentre dalla parte di Veltroni «ci si presenta in ordine sparso». Ferrara, che avrebbe «meno dell'1% dei voti», «pensa dal canto suo di avere già vinto le elezioni», poiché «l'aborto da trent'anni era scomparso dal dibattito politico».




28 febbraio 2008

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