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SPECIALE ELEZIONI 2008
Tremonti: «Il rinascimento di Veltroni sarà di cartapesta»
di Nicoletta Cottone


Il programma di Veltroni? «Di chi é sicuro di perdere. Il rinascimento di Veltroni sarà come quello di Bassolino, di cartapesta». Giulio Tremonti, indicato come futuro ministro dell'Economia di un eventuale Governo Berlusconi, dispensa una serie di critiche agli avversari a margine del 58esimo anniversario della Uil. A differenza del centrosinistra, ha detto Tremonti, «noi sappiamo che c'é la crisi e pensiamo di avere la formula per uscirne». Per l'ex ministro dell'Economia del Governo Berlusconi per affrontare le questioni economiche è necessario avere una visione globale. «Davanti ai rischi eccessivi dell'economia - ha sottolineato - non è sufficiente battere i tamburi di latta».

Nella sua analisi Tremonti ha ricordato che in cinque anni un miliardo di persone è diventata soggetto consumatore. «Questo è un effetto, ma vi è anche quello del caro vita, che pesa in Italia come in Francia, come in Polonia, e questo non è l'inflazione, che solo nel nostro Paese è costato 10 miliardi di euro». Tremonti ha poi sottolineato i fatti storici che hanno cambiato gli ultimi vent'anni: dalla caduta del Muro di Berlino dell'89 alla sigla dell'accordo Wto del 1994, fino al 2001, che presenta tre date, e cioè l'11 settembre, l'11 dicembre con l'entrata nel Wto della Cina e il cambiamento delle politiche economiche nell'autunno da parte degli Stati Uniti. «Questi anni - ha spiegato - si è visto che non vi sono le virtù magiche e salvifiche del mercato» e che si è passati dalla sicurezza dei valori azionari a quelli immobiliari. Ma questo, ovviamente, ha creato delle nuove realtà destrutturando il mercato finanziario di cui il primo aspetto è la crisi dei subprime».

Poi i numeri del Belpaese. Per Tremonti «il Governo Prodi ci ha lasciato una crescita pari a zero, un'inflazione tra il 3 e il 5%, una pressione fiscale record del 44%, un deficit che, senza crescita, è avviato al 3 per cento». Non risparmia, poi, una battuta ironica sulla composizione delle liste targate Pd. «Trovo esilarante - dice - la faccenda delle liste del Pd che sembra la collezione delle figurine Panini: ce l'ho, mi manca».




5 marzo 2008

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