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| SPECIALE ELEZIONI 2008 | |
| Veltroni: «Contro di me una campagna carica di odio»
di Nicoletta Cottone
«La nostra campagna elettorale è stata serena e sorridente. Quella loro è stata tutta cupa, tetra, carica di odio». Nel corso della registrazione di Porta a Porta, che sarà trasmessa stasera, il leader del Pd Walter Veltroni ricordando il suo viaggio in tutte le province italiane per ascoltare le esigenze dei cittadini, ha sottolineato di aver voluto condurre una campagna elettorale al passo con i tempi. «Una campagna elettorale del 2008. Gli altri hanno fatto una campagna elettorale come quella del '94. Ne hanno sparate di tutti i colori, anche stamattina. E tanto più io non rispondevo, tanto più loro impazzivano, perché non rientravo nei loro canoni». Si è sentito odiato? «Caspita - ha risposto il leader del Pd a Bruno Vespa - ne hanno sparate di tutti i colori, fino a stamattina. E tanto più non rispondevo e tanto più impazzivano».
Test ai Pm? facciamoli ai politici. «Allora facciamo gli esami psico-attitudinali ai politici e ne vedremo delle belle. È ora di parlare di cose serie». Il leader del Pd critica con sarcasmo la proposta del Cavaliere di sottoporre a un test di salute mentale ai Pm. «È un'idea inaccettabile - afferma Veltroni - ed è chiaro perchè si dica che bisogna farlo ai magistrati e non, ad esempio, ai chirurghi».
Pronti 16 ddl. Il leader del Pd porta sedici disegni di legge in regalo a Bruno Vespa. Poi, Veltroni elenca i titoli dei provvedimenti contenuti in un faldone: un fisco per lo sviluppo e l'equità; misure per il Sud; giustizia; energie rinnovabili; ricerca; lotta alla criminalità; sicurezza urbana; certezza della pena; banca del dna; lotta alla precarietà (questo sarà il primo provvedimento che verrà varato dal governo Veltroni in caso di vittoria); dote fiscale per le famiglie; giusta rappresentanza e partecipazione delle donne; affitti e prima casa; banda larga; semplificazione burocratica e legislativa; infine, riforma del sistema radiotelevisivo.
La Lega avrà la golden share del Governo Berlusconi. Per Walter Veltroni se il Pdl vincerà le elezioni non solo «dovrà mediare con i vari Rotondi, De Gregorio, Mussolini e il Partito dei pensionati. Avrà il gigantesco problema della Lega nord che avrà la golden share, il potere di controllo del futuro governo». Parlando a Porta a porta il candidato premier del Pd aggiunge: «La mia è una previsione angosciosa: se vince il centrodestra noi riprecipiteremmo nel percorso di dolore che sono state le fasi di instabilità nel nostro Paese».
No all'abolizione dell'ergastolo. Veltroni dice no all'abolizione dell'ergastolo. «Ci sono dei momenti della storia - ha aggiunto il leader del Pd - in cui è più alto il grado di percezione dell'insicurezza sociale. Oggi c'è bisogno di un effetto deterrente che bisogna mantenere. Se abbassiamo le pene diamo il messaggio opposto. Se mandiamo il messaggio di 20 condoni, vai in una direzione opposta» ha detto riferendosi al Pdl.
La lettera. «Ieri ho scritto una lettera a Berlusconi per proporgli un patto di lealtà repubblicana. Lui mi ha risposto con il comunismo e con cose che fanno vergogna a chi le dice perché non può rispondermi nel merito e garantire che il suo governo sarà contro la secessione». Veltroni replica così a Berlusconi che ha giudicato irricevibile la sua lettera. «Berlusconi - sostiene Veltroni - fa fatica ad ammettere che la sua coalizione si riconosce nel tricolore e nell'inno d'Italia».
Brogli elettorali. «Ma le pare che una persona così possa governare il paese? Uno che parla di brogli dal '94 e che ci sono solo, secondo lui, quando perde le elezioni». Veltroni replica alla richiesta di Silvio Berlusconi di impegnarsi a non fare brogli elettorali. «L'unico caso di questo genere - spiega Veltroni a Porta a Porta - é stato in Sicilia e riguarda uno che appartiene al suo schieramento, abbiamo passato un anno a ricontare le schede e poi abbiamo scoperto che il vantaggio era dello schieramento di centrodestra». Le affermazioni di Berlusconi, secondo Veltroni, sono la rappresentazione «di un altro mondo» e, aggiunge «se tornasse al governo farebbe altri disastri».
Il Cavaliere non ha rispettato il patto con gli italiani. Tra il 2001 e il 2006, quando Silvio Berlusconi ha governato l'Italia «c'è stata una crisi di governo, 23 ministri dimissionari e 99 volte in cui l'Esecutivo è andato sotto. E il contratto firmato qui non è stato affatto onorato». Sullo studio dell'università di Siena più volte citato da Berlusconi a dimostrazione del fatto che il suo programma è stato realizzato, «l'ateneo dice una cosa diversa: ovvero che l'80% dei punti del contratto si è tradotto in proposte di legge del governo, ma la realizzazione è un altro paio di maniche e nel contratto c'è scritto "realizzeremo"».
Ipotesi di pareggio. «Cosa deve prevalere, l'interesse di bottega o l'interesse particolare? Per me vale il principio anglosassone right or wrong is my country». Rispondendo a una domanda sull'ipotesi di pareggio. «È un'ipotesi che non si verifica in nessun paese - aggiunge - perché negli altri paesi le leggi si fanno per governare». | |
| 9 aprile 2008 | |
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