| Le scommesse e le promesse dei candidati leader
di Elysa Fazzino
La scommessa di Veltroni, le promesse del leader del Pd e di Berlusconi sulle pensioni, i conti in Liechtenstein e il caso Alitalia: è la campagna elettorale italiana così come la vedono oggi i siti web dei giornali stranieri. La crisi della mozzarella, in rilievo dappertutto, viene collegata al problema dei rifiuti, ma non direttamente al dibattito politico in vista delle elezioni del 13 e 14 aprile. Il settimanale francese Nouvel Observateur dedica un ampio servizio alla campagna elettorale del partito democratico, intitolandolo «La scommessa di Walter Veltroni». La corrispondente Marcelle Padovani scrive che di fronte al dilagare dell'antipolitica, l'ex sindaco di Roma ha deciso di inventare un partito democratico che si rifiuta di fare dell'antiberlusconismo il cemento della sinistra e ha come ambizione di «combattere la povertà, non la ricchezza». Ma a due settimane dal voto, «Sua Emittenza ha ancora 5 punti di vantaggio nei sondaggi…». «Veltroni – afferma – è in campagna in nome di un partito-che-non-esiste. Che non ha né statuti, né dirigenti, né militanti, né budget». Secondo la Padovani, Veltroni sta certamente facendo i suoi calcoli, pensando che se Berlusconi vincerà di stretta misura, non resterà molto a Palazzo Chigi, mentre lui e i suoi avranno affermato un nuovo progetto e saranno «il nocciolo duro del rinnovamento democratico». Un breve commento «Una formidabile vitalità democratica», firmato da Marc Lazar, docente a Parigi e alla Luiss, sostiene che l'Italia è combattuta tra tre sentimenti. Il primo è «una grande stanchezza», «una lassitudine» per «la situazione di guerra civile simulata e quindi di ingovernabilità». Il secondo è l'antipolitica, «un disgusto di tipo populista, che si ritrova nel berlusconismo o nell' "Anti-Tutto" del comico Beppe Grillo con il suo "Vaffanday"». Il terzo sentimento è il tentativo di «ri-vivificare la democrazia. Ristabilire delle regole. Dare una risposta democratica e convincente a una società molto politicizzata: è la scommessa di Veltroni». L'Italia ha una «formidabile vitalità democratica» che «meriterebbe di essere ricompensata alle elezioni del 14 aprile». Ma «nessuno può dire quale di questi tre sentimenti sarà dominante nelle urne».
Il quotidiano economico francese Les Echos titola una corrispondenza di Marie-Laure Cittanova «Berlusconi e Veltroni promettono un aumento delle pensioni». «Cosciente delle difficoltà finanziarie degli italiani», scrive, «Veltroni ha reso pubblico un progetto di rivalorizzazione delle pensioni che avrebbe effetto dal 1° luglio se vincesse le elezioni». Un altro articolo, firmato Stéphane Dupont, sulle finanze pubbliche in Europa afferma che l'Italia è il solo Paese che potrebbe seguire le orme della Francia quanto a degrado delle finanze pubbliche nel 2008. «In piena campagna elettorale, né l'opposizione di destra né la maggioranza di sinistra si azzardano a evocare il possibile sfondamento del deficit pubblico». Il governo uscente di Romano Prodi si è posto un obiettivo del 2,2% del Pil nel 2008. Ma molti economisti prevedono che passi dall'1,9% del 2007 al 2,3 o 2,5% nel 2008. «Se Silvio Berlusconi vince, come è probabile, e attua la diminuzione delle tasse che ha promesso, lo scivolone potrebbe essere ancora più marcato».
L'indagine sui 390 titolari di conti in Liechtenstein è il tema del giorno dall'Italia del Financial Times. Il corrispondente Guy Dinmore scrive che tra i nomi filtrati nei giorni scorsi, parecchi hanno detto che i loro conti erano in regola o che da allora i fondi sono stati trasferiti in Italia grazie alle amnistie fiscali varate dal precedente governo Berlusconi. Tra chi ha detto di essere in regola, viene citato l'eurodeputato Vito Bonsignore (Pdl, ndr). L'articolo osserva poi che il governo di centrosinistra ha dato alla lotta all'evasione fiscale una priorità «alta». La notizia dell'indagine figura anche sui siti di Les Echos e del settimanale francese Paris Match.
Sulla vicenda Alitalia, oggi meno presente sui siti esteri, il Nouvel Observateur titola «Fronda italiana». Nell'articolo, Natacha Tatu dubita che Air France riuscirà ad assorbire Alitalia. «L'operazione – scrive – che sembrava ineluttabile fino a qualche giorno fa, sembra compromessa». La Tatu osserva che l'Alitalia, a corto di soldi, va dritto alla bancarotta, ma che «nessuno ha il coraggio di dirlo: a eccezione di Prodi, che ha dimostrato un reale coraggio, la quasi totalità della classe politica italiana è ostile a Air France». «Tanto peggio per Air France. Anzi, forse tanto meglio», conclude, notando che le quotazioni della compagnia francese, calate quasi del 30% da gennaio, sono risalite del 14% in due giorni. Il sito di Le Figaro riporta la notizia dei nomi della cordata italiana pubblicata su la Stampa. Lo spagnolo El Pais titola: «Berlusconi assicura che un gruppo di imprenditori italiani lotterà per Alitalia». Il quotidiano finanziario Usa Wall Street Journal punta sull'apertura di Air France ai sindacati e osserva: «Anche se (Air France-Klm) dovrebbe affrontare altri ostacoli, in particolare il via libera del governo italiano che emergerà dalle elezioni del prossimo mese, ottenere il consenso dei combattivi sindacati di Alitalia sarebbe un passo chiave per permettere a Air France-Klm di concludere l'accordo». Il sito dell'International Herald Tribune mette on line il servizio sull'Alitalia dell'Ap e titola «Alitalia non ha deciso se prorogare il termine per l'offerta di Air France-Klm». | |
