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SPECIALE ELEZIONI 2008
Veltroni recupera i cattolici

Una giornata disegnata per ricucire lo strappo con i cattolici dopo le polemiche per l'ingresso dei Radicali nel Pd. E l'operazione riesce anche se i teo-dem promettono che vigileranno e manterranno il presidio sui temi etici. L'intervento di Walter Veltroni al convegno organizzato dai cattolici del Pd – che aveva tutta l'aria di essere un meeting di corrente – ha sancito il disgelo con quelle parole su un'Italia «che non sia condannata a una perenne Porta Pia», ripercorrendo la storia dell'«assemblea costituente che evitò l'innalzamento di muri» e legittimando l'intervento della Chiesa sui temi etici «perché solo una visione superficiale può ridurla a ingerenza». Ma quello che interessava alla platea era ascoltare come il segretario del partito avrebbe spiegato l'offerta ai Radicali. «A loro abbiamo detto no all'apparentamento ma di entrare nel Pd e sottoscrivere il nostro programma superando una posizione di pura identità. Se così non fosse successo i Radicali avrebbero esasperato le loro posizioni laiciste». Dunque, accoglierli vuol dire metterli nel percorso «di una sintesi tra laici e cattolici» evitando nuovi conflitti. Certo, la formazione delle liste e del numero dei cattolici che vi compaiono, dice Veltroni, «non è un'operazione di bilancino». Invece è anche questo. E lui ieri ha lanciato due candidature – Andrea Sarubbi e Mauro Cerruti – e ne ha annunciata una terza, «un'esponente del mondo cattolico del Nord» che molti individuano in Maria Grazia Guida, della Caritas di Milano e già nell'Esecutivo Pd. E il pressing sarebbe molto forte anche su Giorgio Vittadini (ex presidente della Compagnia delle opere). Non sarà candidato il fondatore della Comunità di Sant'Egidio, Andrea Riccardi, che però condivide il percorso che sta facendo Veltroni e augura al Pd «un bel futuro». Restando in tema di candidature ieri è cominciata la "sfilata" dei segretari regionali per mettere a punto i nomi. Alcuni rumors accreditano che Massimo D'Alema possa, anche lui, fare un passo indietro e "regalare" il posto di capolista in Puglia a una candidatura nuova (ma ieri il suo staff ha smentito). In Veneto si parla invece di Rosy Bindi, Enrico Letta o Bersani alla Camera mentre al Senato potrebbe andare Enrico Morando. Saranno candidati anche Francesco Rutelli – ma per dare le dimissioni se vincerà il Campidoglio – e Anna Finocchiaro forse nel Lazio. Balla invece la collocazione di Achille Serra che era dato per sicuro in Campania – dove però le tensioni nel Pd sono alle stelle – e allora potrebbe essere candidato in Toscana con il regista Paolo Virzì e una giovane ricercatrice.
E oggi Veltroni lancerà un tris di operai: oltre ad Antonio Boccuzzi della Thyssen, ci saranno una lavoratrice del più grande call center di Palermo, la Kos, e un'operaia di Napoli.
Tornando al convegno di ieri, le reazioni al discorso di Veltroni sono state tutte positive. A cominciare da Franco Marini, seduto in prima fila accanto a Beppe Fioroni (considerato il "capo area"). «Walter ha indicato la via giusta, quella della sintesi», ha detto il presidente del Senato. E soddisfatta era pure Paola Binetti: «Un bel discorso ma verificheremo». La senatrice teo-dem era particolarmente contenta per la candidatura di Sarubbi che si è auto-proclamato «fan della Binetti». Ai cattolici sono piaciute le tante citazioni di Veltroni (nel suo discorso messo a punto con Giorgio Tonini) a De Gasperi e quel riferimento a «una laicità eticamente esigente». È questa la stagione nuova e segno è «il voto per noi dei 18enni». Né è mancato il riferimento a Silvio Berlusconi che ieri si è proclamato «anarchico» e in questo il leader Pd legge «una posizione furbesca, quella della libertà di coscienza che non può essere l'unica soluzione». Ma un passaggio sull'aborto c'è stato, soprattutto per promuovere quella mozione di tutte le senatrici Pd – prime firmatarie Finocchiaro e Binetti – in difesa dell'integrale applicazione della 194. Non c'era la Bindi ma Beppe Fioroni gli manda un sms come Sarkozy con l'ex Cecilia: «Se torni annullo tutto». Ricchissimo il parterre: da Franco Marini a Raffaele Bonnani, leader della Cisl, da Pierluigi Bersani e Enrico Letta a Andrea Olivero, presidente delle Acli. (Li.P)




28 febbraio 2008

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