| Veltroni: «Cancelleremo 5mila leggi entro il 2008»
di Nicoletta Cottone
Il Pd propone una massiccia semplificazione legislativa. La proposta di abrogare 5mila leggi entro il 2008 e ridurre tutte le leggi e i regolamenti dello Stato a non più di cento testi unici e non più di mille leggi speciali entro il 2010 arriva dal candidato premier del Pd Walter Veltroni. Sarebbe il contenuto del primo disegno di legge delega che il Pd adotterebbe, in caso di vittoria, nella prima riunione del Consiglio dei ministri. «Con queste misure si otterrà una riduzione dei costi normativi e burocratici per le imprese che raggiungerà 9-9,5 miliardi annui alla fine del quadriennio 2009-2012 – ha detto Veltroni - e un effetto positivo sulla crescita economica che si può stimare in un aumento di circa 0,5 punti di Pil all'anno e un risparmio di spesa pubblica a regime di circa 3-3,5 miliardi di euro all'anno». La legge 40 sulla fecondazione assistita, poi. Sarà cambiata, cercando però "una sintesi" tra le varie anime del partito.
Intervistato dai microfoni di Radio 24 Veltroni ha detto che il Partito democratico non punta a far piangere i ricchi. Il leader del Pd prende le distanze dallo slogan caro a Rifondazione comunista. «L'ho detto esplicitamente usando le parole di Olof Palme: abbiamo bisogno di più ricchezza meglio distribuita, crescita e uguaglianza devono andare insieme». Veltroni sottolinea «l'elemento di discontinuiutà rispetto a quelle culture del centrosinistra che dicevano i ricchi piangano: sono superate con un segno di forte discontinuità di cui il programma é testimonianza».
Bolla come propaganda le critiche alla Capitale contenute in una lettera scritta dal leader del Pdl Silvio Berlusconi al Giornale Veltroni replica «Ricordo che Berlusconi, quando lui era premier e io sindaco, si sperticava nelle lodi alla città di Roma. Ora che invece c'è la campagna elettorale vale il contrario. Fa parte della propaganda, della commedia dell'arte di una certa politica, nella quale io non voglio entrare».
Veltroni torna, poi, sulla formazione della squadra di governo, dicendo che farà dei nomi. «Negli altri Paesi i nomi dei componenti del governo si fanno dopo le elezioni – ha sottolineato Veltroni - ma penso che prima del voto annuncerò qualche nome di personalità indipendenti, fuori dalla politica, che faranno parte del mio eventuale governo .Non ci sarà più una coalizione eterogenea, ma un gruppo parlamentare che applicherà il programma. Se faremo male gli elettori ci manderanno a casa. Invece oggi sul tema dell'immigrazione, a due settimane dal voto, è cominciata la sarabanda nello schieramento del centrodestra».
Il leader del Pd ha poi bollato come «sarabanda» il dibattito in corso nel centrodestra sul voto agli immigrati. «La legislatura deve ancora iniziare – ha sottolineato Veltroni- e già è partita una sarabanda nello schieramento a noi avversario sugli immigrati, si é scatenato il putiferio. Ma si può continuare così? Con questi litigi? Io credo di no. Va aperto un ciclo politico nuovo», aggiunge Veltroni. | |