| Veltroni: «Dal tesoretto 4 miliardi per aumentare subito i salari»
di Nicoletta Cottone
Quattro miliardi subito per aumentare gli stipendi. Il leader del Pd Walter Veltroni, dai microfoni di Uno Mattina e di Canale 5, ricorda le misure proposte per contrastare questo ciclo economico negativo e far riprendere la domanda sostenendo i redditi: «Ci sono 4 miliardi di extragettito dei primi tre mesi, mettiamoli immediatamente per aumentare i salari e gli stipendi per dare immediatamente un sollievo». Poi, ricorda che il governo Prodi «aveva fatto una specie di 14esima mensilità per le pensioni fino a 8mila euro, facciamolo anche fino a 25mila euro e poi prendiamo un provvedimento per i tre milioni di famiglie più povere, un buono mensile che vada dai 200 euro per i singoli a un massimo di 600 in base al reddito». E le risorse? «Da questo punto siamo dei secchioni, dove abbiamo presentato delle ipotesi di spesa abbiamo presentato ipotesi di taglio, in parte dall'evasione fiscale, in parte dalla riduzione della spesa pubblica, dagli sprechi, dal costo della politica». Per quanto riguarda la diminuzione della pressione fiscale il leader del Pd conferma l'impegno a ridurla di un punto percentuale l'anno La principale urgenza da affrontare in questo momento – ha detto – é l'aumento dei prezzi. Salari, stipendi e pensioni fanno una grande fatica: dal 2000 sono fermi, l'inflazione cresce e temo che continuerà a crescere perché i fattori strutturali non sono positivi».
Una Camera all'opposizione. «Le istituzioni – ha detto Veltroni – sono di tutti, non debbono essere spartite secondo logiche di appartenenza, voglio un sistema politico più sobrio e sicuramente, se vinceremo le elezioni, proporremo la presidenza di una delle due Camere all'opposizione». Duro, poi, sulla richiesta di dimissioni del presidente della Repubblica da parte del leader azzurro Berlusconi (che ieri ha poi definito una ipotesi di scuola). «Ieri - ha ricordato Veltroni- siamo arrivati al punto, mai sentito prima, di dire "bisogna che il presidente della Repubblica si dimetta". Questa è una concezione aberrante dello Stato, un'idea che le istituzioni siano di parte. Chi si candida a guidare il Paese (riferendosi, pur senza nominarlo, a Silvio Berlusconi) non vuole fare altro che tenerlo in una condizione di stress e di tensione permanente».
La lettera al Cavaliere. Perché ho scritto al Cavaliere? «Negli ultimi giorni - ha spiegato Veltroni - ho sentito parlare di secessione, di imbracciare i fucili, di andare addosso alle carogne romane. Ho sentito ridire le cose che hanno avvelenato il Paese in questi anni. Quindi ho deciso di mandare la lettera, peraltro molto cortese, alla quale il mio avversario poteva rispondere con una sola parola: certamente. La verità è che la mia lettera è stata giudicata irricevibile, perché non è possibile rispondere. Uno dei punti sottolineati era la fedeltá alla Costituzione, ma quando si ha un alleato che predica la secessione tutti i giorni, quando la linea è di rompere l'unità nazionale, chi guida il Pdl fa
fatica a prendere questo impegno».
Mafia. Le affermazioni di Berlusconi, che ha definito Mangano un eroe, sono «un messaggio ambiguo» nei riguardi della mafia. «Quando io leggo - ha detto Veltroni - che il principale esponente dello schieramento a noi avverso definisce eroe una persona che è stata condannata per reati gravissimi, e che è stata condannata all'interno dal processo intentato da Falcone e Borsellino, io penso che la differenza sta qui: per me gli eroi sono Falcone e Borsellino e non chi è stato condannato da loro per reati mafiosi». Veltroni ribadisce il suo proposito di voler «annientare la mafia, la 'ndrangheta e la camorra» e insiste: «La politica deve essere netta, chiudere ogni rapporto con i mafiosi che ti portano i voti. Non vogliamo voti insanguinati».
Perché votare Pd. Un buon motivo per votare Pd? «Per girare pagina - risponde Veltroni -, l'Italia è stanca di questa frammentazione, di questa litigiosità, di questa testa costantemente rivolta al passato. In campagna elettorale si è parlato di passato quasi
sempre di brogli, stalinismo, di medioevo, di scomuniche. Di quelle cose d'antan che ci sono nella vita politica italiana. Invece bisogna parlare del presente e del futuro. L'Italia deve diventare, anche da questo punto di vista, un grande paese europeo». Il Partito democratico, dice Veltroni, può fare due cose: garantire la crescita economica e lottare
contro la povertà, la solitudine e il disagio sociale. Con un tono di voce che è il tono di voce di chi vuole unire il paese, di chi non vuole imbracciare i fucili, di chi non pensa
che i magistrati devono fare i test mentali, di chi non se la prende con il Presidente della Repubblica ma lo rispetta, di chi non strappa i programmi degli altri, ma li legge». Il Pd, assicura Veltroni, vuole invece impegnarsi per «garantire la crescita economica e la lotta contro la solitudine e il disagio sociale anche degli anziani e lo fa con un tono di voce di chi non vuole imbracciare fucili, non dice che i magistrati devono fare test mentali, non se la prende con il Presidente della Repubblica, ma lo rispetta». L'auspicio del leader del Pd è che l'Italia «entri finalmente nella primavera che merita». | |
