ILSOLE24ORE.COM > Notizie Italia ARCHIVIO

di Roberto D'Alimonte

commenti - |  Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci








SPECIALE ELEZIONI 2008
Il voto «volatile» al Sud sarà decisivo
di Roberto D'Alimonte

Alla fine è possibile che queste elezioni si decidano al Sud. E sarebbe uno dei tanti paradossi di cui è costellata la vita politica italiana: gli elettori meridionali che danno la vittoria ad una coalizione, quella di Berlusconi, che contiene il partito - la Lega - che fa degli interessi del Nord la sua bandiera.
Il fatto è che l'Italia elettorale è divisa grosso modo in tre parti: le regioni del Nord dove prevale nettamente il voto a destra (soprattutto nel Nord-est), le regioni del Centro (la ex zona rossa) dove prevale nettamente il voto a sinistra e le regioni meridionali (dal Lazio alla Sardegna) dove gli orientamenti di voto sono più incerti e più mobili. Anche nelle altre zone ci sono elettori che da una elezione all'altra cambiano voto ma al Sud ce ne sono di più e soprattutto sono di più gli elettori capaci di cambiare non solo voto ma anche schieramento. Come ha ben dimostrato un sondaggio condotto nel 2006 in queste regioni da Tolomeo Studi e ricerche su un campione di 12mila elettori circa un terzo ha cambiato la propria scelta di voto rispetto al 2001. Questa maggiore volatilità del voto meridionale è la ragione per cui il Sud è spesso decisivo. Il fenomeno si coglie bene nei grafici in pagina.
Fu così anche nelle elezioni del 2006. Allora è stata l'Unione a beneficiarne. Alla Camera in questa area raccolse meno voti della Cdl (49,5 contro 50,1) ma molti di più di quanti nelle precedenti elezioni del 2001 avesse preso lo schieramento di centro-sinistra, anche allargato alla lista di Di Pietro che all'epoca correva per conto suo. Inoltre senza tener conto della Sicilia, da sempre roccaforte del centro-destra al Sud, l'Unione raccolse complessivamente più voti della Cdl tanto da sopravanzarla in sette regioni su nove alla Camera. Quanto al Senato l'Unione vinse il premio in 5 regioni su otto (il Molise ha un diverso sistema di voto). La Cdl vinse in Lazio (mentre alla Camera aveva preso meno voti dell'Unione) in Puglia e in Sicilia. Il buon rendimento dell'Unione al Sud, sommato al suo predominio nelle regioni del Centro e al suo recupero in quelle del Nord, le diedero una risicata maggioranza di voti alla Camera e una altrettanta risicata maggioranza di seggi al Senato.
I sondaggi pubblicati prima del black out hanno fotografato una situazione diversa da quella del 2006. Le tendenze elettorali anche qui sono cambiate. E naturalmente è cambiata l'offerta politica: all'Unione e alla Cdl si sono sostituite le liste del Pd/Idv e del Pdl/Mpa. La combinazione di nuova offerta politica e relativamente elevata mobilità elettorale potrebbe riservare delle sorprese. Però, se il voto del 13 aprile confermasse le tendenze radiografate durante il mese di marzo la coalizione di Berlusconi dovrebbe essere avvantaggiata. Secondo le nostre stime, fatte sulla base dei voti del 2006 corretti secondo i dati della media dei sondaggi di marzo, la lista Pdl/Mpa dovrebbe ottenere almeno un milione di voti in più di quella di Veltroni. Nel 2006 invece la differenza tra Unione e Cdl fu di 100.000 voti a favore della Cdl su 16 milioni di voti validi.
Ma la vera partita si giocherà al Senato. Sulla base dei nostri calcoli, ma anche dei sondaggi fin qui pubblicati, rispetto al 2006 il Pdl potrebbe vincere in tutte le regioni tranne la Basilicata, da sempre roccaforte del centro-sinistra al Sud, e la Calabria.
Ma una cosa sono le stime e altra cosa i voti. Come si è detto il voto al Sud è ballerino. La mobilità dell'elettorato meridionale rende ancora più imprevedibile in questa area l'esito del voto. Qui ci sono quattro regioni in cui può succedere di tutto: Lazio, Abruzzi, Calabria e Sardegna. Solo con l'apertura delle urne il pomeriggio del 14 Aprile e l'estrazione delle schede si saprà l'esito della lotteria. Tanto più che nelle regioni meridionali peseranno in maniera sensibile due fattori la cui influenza è difficile stimare oggi: il tasso di affluenza alle urne e il ruolo dei "grandi elettori".




5 aprile 2008

RISULTATI
0
0 VOTI
Stampa l'articoloInvia l'articolo | DiminuisciIngrandisci Condividi su: Facebook FacebookTwitter Twitter|Vota su OkNotizie OKNOtizie|Altri YahooLinkedInWikio
L'informazione del Sole 24 Ore sul tuo cellulare
Abbonati a
Inserisci qui il tuo numero
   
L'informazione del Sole 24 Ore nella tua e-mail
Inscriviti alla NEWSLETTER
Effettua il login o avvia la registrazione.


 
   
 
 
 

-UltimiSezione-

-
-
8 maggio 2010
8 maggio 2010
08 Maggio 2010
8 maggio 2010
8 maggio 2010
 
Prendeva la pensione della madre morta. Arrestato
L'Indagine del Cnr nei mari italiani
IL PUNTO / Il dopo Scajola e gli interrogativi sul governo
Addio a Giulietta Simionato
VIDEO / Le dimissioni di Scajola (da C6.tv)
 
 
Cerca quotazione - Tempo Reale  
- Listino personale
- Portfolio
- Euribor
 
 
Oggi + Inviati + Visti + Votati
 

-Annunci-