Non tutte le sezioni elettorali sono prive di barriere architettoniche. Per risolvere questo problema strutturale, i municipi consentono agli elettori diversamente abili iscritti nei seggi non accessibili con la sedia a rotelle di votare in una sezione attrezzata. Il cittadino disabile deve esibire al presidente del seggio prescelto, oltre alla tessera elettorale, la patente di guida speciale o un certificato rilasciato dai medici della Asl, anche in precedenza e per altri scopi, dal quale risulti «l'impossibilità o la capacità gravemente ridotta di deambulazione».
Il voto assistito
Basta invece un timbro sulla tessera elettorale, apposto dal comune di iscrizione, per attestare la necessità permanente di assistenza per esercitare il diritto di voto. I cittadini affetti da gravi infermità fisiche (i non vedenti, gli amputati delle mani e gli affetti da paralisi o altro impedimento di analoga gravità) evitano così di dover produrre un certificato medico in occasione di ogni consultazione. Per ottenere l'annotazione permanente, l'interessato (o altra persona per suo conto) deve presentare richiesta al comune di iscrizione, insieme alla tessera elettorale e a un certificato medico rilasciato dall'ufficio di medicina legale dell'Asl di appartenenza. Per i non vedenti è sufficiente esibire il libretto nominativo di pensione.
Il voto a domicilio
Per gli elettori dipendenti da apparecchiature elettromedicali che non si possono allontanare dalla loro casa è stato predisposto un servizio di voto a domicilio. Gli interessati hanno dovuto far pervenire la richiesta entro il 29 marzo 2008 al sindaco del comune di iscrizione, chiedendo di essere iscritti negli elenchi degli elettori ammessi al voto a domicilio. Il voto viene raccolto, nelle ore della consultazione, dal presidente dell'ufficio elettorale di sezione nella cui circoscrizione è compresa la dimora indicata dal richiedente, con l'assistenza del segretario e di uno scrutatore, designato con sorteggio. All'operazione possono partecipare anche i rappresentanti delle liste che ne facciano richiesta.
Il voto in ospedale
Si può votare anche nelle case di cura e negli ospedali. Nelle strutture con più di 200 posti letto vengono costituite le «sezioni ospedaliere». In quelle con meno di 200 posti, nelle ore stabilite con la direzione sanitaria, i voti vengono raccolti dai «seggi speciali». Il degente deve fare richiesta al comune di iscrizione per votare nella struttura di ricovero. È sufficiente far pervenire all'ufficio elettorale, tramite il direttore amministrativo o il segretario dell'istituto di ricovero, una dichiarazione in carta libera in cui si afferma la volontà di esercitare il diritto di voto nei luoghi di degenza. Oltre ai dati relativi alla sezione in cui si è iscritti e al numero della tessera elettorale, la dichiarazione deve contenere la conferma del direttore sanitario dell'effettivo ricovero.
Una volta verificati i certificati, il sindaco rilascia un'attestazione dell'avvenuta inclusione negli «elenchi degli elettori degenti». L'attestazione va esibita, insieme alla tessera elettorale, al momento del voto.
Il voto dei detenuti
Anche presso le case circondariali vengono predisposti i «seggi speciali». Fino a tre giorni prima del voto, i detenuti che non hanno perso i requisiti elettorali possono far richiesta di votare nel luogo in cui stanno scontando la pena. La richiesta deve pervenire al sindaco del comune di iscrizione, corredata dall'attestazione del direttore dell'istituto di pena. Il sindaco rilascia un'attestazione dell'avvenuta inclusione negli «elenchi degli elettori detenuti», affinché questa possa essere esibita, insieme alla tessera elettorale, agli scrutatori del seggio speciale.
