Anche alle politiche del 2008 gli elettori potranno orientare le loro scelte non solo fra i partiti «puri e semplici». Grazie al «porcellum», e grazie anche al rinvio del referendum che minacciava di cancellarle, i cittadini potranno scegliere fra una serie di coalizioni. La coalizione nasce soprattutto per l'acquisizione del premio di maggioranza ma anche per superare gli sbarramenti che la riforma del 2006 frappone sulla strada della conquista dei seggi. E si ispira al classico principio per cui «più siamo, più guadagniamo».
Le coalizioni sono il prodotto di dichiarazioni di collegamento reciproco fra liste di partito o gruppo politici organizzati. Che sono tutti obbligati a riconoscersi in un unico programma elettorale e a segnalare il nome dell'unico capo della coalizione. Sulla scheda i partiti coalizzati appaiono coi loro contrassegni affiancati. Tant'è che alle politiche di due anni fa le coalizioni avevano creato lunghe e improbabili sfilze di simboli.
Questa volta i partiti (almeno i maggiori) hanno evitato invece le ridondanze per puntare all'essenziale: non più lunghe teorie di contrassegni, ma un grande partito-conglomerato, affiancato da un solo simbolo (è la scelta del Pd) o al massimo da due (come ha fatto il Pdl).
(F. Co.)