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di Gianni Rusconi

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Sarin (Vodafone), ecco perché il Web è strategico per i carrier mobili
Ad unirle nel business dei cellulari c'è una partnership strategica che, alla luce degli annunci registrati al Mobile World Congress di Barcellona, si potrebbe sintetizzare come segue: i Blackberry di Rim sono per Vodafone i terminali di riferimento per il mercato di massa. La piattaforma operativa di Research In Motion, in altre parole, è il trampolino di lancio ideale per i servizi mobili del più grande (per volumi di fatturato) carrier telco al mondo. Il sodalizio fra la compagnia canadese e l'operatore inglese è del resto consolidato in ambito aziendale (non mancano, anche in Italia, telefonini professionali BlackBerry venduti in esclusiva sotto il cappello Vodafone) e in futuro tale sinergia dovrà dare i suoi frutti anche in orbita consumer, bacino per cui l'adozione di servizi Internet in mobilità (messaging, e-mail, multimedia) ha potenzialità di sviluppo enormi.

"Bisogna investire nei servizi di nuova generazione. L'iPhone? Un esempio"
Il Ceo di Vodafone, Arun Sarin, ha presenziato a uno dei vari "keynote" dell'evento di Barcellona parlando soprattutto di mobile Web. La sostanza del messaggio è stata questa: "Internet è il futuro dell'industria mobile e i carrier necessitano di essere più selettivi circa le tecnologie da adottare per avere successo". Tecnologie, ha precisato Sarin, che devono portare musica, video e giochi sui cellulari di milioni di utenti e se gli operatori non giocano da subito un ruolo attivo nello sviluppo di questi servizi rischiano di perdere la loro rilevanza sul mercato. La ricetta del Ceo è quindi la seguente: "i carrier hanno bisogno di investire per dare vita a una nuova generazione di servizi di mobile Internet".

Standardizzare piattaforme operative e tecnologie wireless
Più concretamente, la speranza di Sarin è quella che si eviti una pericolosa battaglia fra le nuove tecnologie di rete mobile (4G) e quelle wireless (Wi-Max e Lte, Long Term Evolution) e che invece l'industria possa remare unita per combinare almeno queste ultime in un unico standard comune. La diatriba fra reti Umts e Wi-fi in chiave mobile, mai del tutto appianata, evidentemente non è servita come monito e infatti Sarin, tirando ovviamente acqua al proprio mulino, ha rimarcato come "il vecchio dibattito intorno ai diversi standard mobili non è stato produttivo, per nessuno".
Il numero uno di Vodafone ha quindi espresso mirate riflessioni su alcuni dei fenomeni emergenti dell'universo mobile. L'iPhone di Apple, per esempio: "è un esempio per operatori e produttori di dispositivi di come migliorare l'interfaccia utente". La proliferazione di sistemi operativi: "Vodafone utilizza fra 30 e 40 piattaforme mobili sulle proprie reti, sono troppe e vanno consolidate a un massimo di quattro, cinque". Escludendo con forza, però, che si debba arrivare a una situazione di dominio assoluto di un sistema così come avviene con Windows nei personal computer. Google, infine: "il suo ingresso nel mercato è benvenuto ma è sempre e comunque il mercato a scegliere se puntare su Symbian, Windows Mobile, Linux o Android". Una dichiarazione che non sembra certo troppo accomodante per i nuovi arrivati.

Rim, obiettivo smartphone
James Balsillie, co-Ceo di Research In Motion, presente anch'esso a Barcellona, non si è invece preoccupato più di tanto per i due black-out di servizio (il primo nell'aprile del 2007, il secondo all'inizio di questa settimana) in cui sono caduti i BlackBerry negli ultimi 10 mesi. E li ha ridimensionati a un "paio d'ore" di ritardo nella trasmissione dei messaggi di posta elettronica (Sms e telefonate hanno sempre funzionato), scacciando in modo fermo la possibilità che gli incidenti in questione possa minare l'immagine della società nel mondo aziendale. Ma cosa ne pensano dei problemi di cui sopra i manager rimasti per parte della giornata con la casella e-mail inattiva? Guarderanno ai servizi di comunicazione presenti sugli smartphone di nuova generazione a piattaforma Windows, Symbian o Apple? Che Rim voglia giocare un ruolo di primo piano nel mercato smartphone non è in discussione, perché un mercato che cresce del 72% nella comparazione anno su anno non può essere assolutamente trascurato. Mettendo magari in conto qualche incidente di percorso.

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