di Luca Salvioli
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Tutti in fila per l'Androide
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Tutti in fila in attesa di vedere Android, la piattaforma di Google sul telefonino. Merito di un'anticipazione che voleva il primo prototipo in bella mostra allo stand di Arm. La delusione ha presto contaminato la fiumana di persone distribuite nei corridoi della fiera. Android c'era: Qualcomm, Texas Instrument e Wind River ne hanno dato un assaggio. Ma per adesso offre davvero poco. Era difficile aspettarsi altro: al momento è una piattaforma messa a disposizione dei partner dell'alleanza da Google. Monta poche applicazioni: Gmail, Google maps, un mappamondo 3d per il fuso orario, foto, video, un solo videogioco realizzato da uno sviluppatore autonomo. Proprio qui sta il punto: «In questa fase insieme alla maggior parte delle aziende dell'alleanza che producono chip, ci si è occupati della compatibilità con la piattaforma di Android», dice Tim Fahey di Wind River, solo dopo arriverà il momento dei produttori di terminali e degli operatori. E per la creatività, i contenuti e i servizi bisognerà aspettare soprattutto l'esito del concorso con cui Google darà 10 milioni di dollari alle migliori idee. Dopodichè, verso la fine dell'anno, sarà in vendita e davvero giudicabile.
«Oggi i sistemi operativi mobili più diffusi sono proprietari – spiega a Nòva24 Stèphane Deruelle, direttore di Wind River per l'Europa sud-occidentale –, tutti vogliono avere la scelta, il controllo e un sistema operativo che segua un'evoluzione tecnologica rapidissima». Per questo Android vorrebbe diventare il luogo prescelto per operatori, produttori e sviluppatori che vogliono far girare applicazioni e servizi, rendendo l'esperienza di internet «il più possibile simile a quella che viviamo davanti al pc» anche sul telefonino. Non solo. Google azzarda qualcosa di più rivoluzionario: «Vuole muovere il mercato da un modello in cui la comunicazione si paga – continua Deruelle – a un mondo in cui sia gratuita, sostenuta dalla pubblicità». Il tentativo è di replicare l'esperienza del pc sul mobile, ma non in tutto e per tutto. «La battaglia si gioca sui contenuti – spiega Deruelle –, i produttori di terminali e gli operatori lanciano offerte diverse l'una dall'altra per differenziarsi. Sanno come sono andate le cose sul pc, dove Microsoft ha cavalcato l'onda dell'inizio e si è impadronita del desktop, e non vogliono farsi trovare impreparati». In questo contesto la piattaforma open source targata Google vuole distinguersi a sua volta, dando un ambiente plasmabile a piacimento di produttori, operatori e sviluppatori. Diversi moduli per le interfacce, diversi elementi grafici.
La competizione con gli altri sistemi operativi non sarà facile. Microsoft con Windows mobile continua a crescere e a siglare accordi, come quello con Sony Ericsson che porta il suo sistema su quattro dei cinque principali produttori. Symbian di Nokia mantiene la leadership, e la recentissima acquisizione di Trolltech da parte del colosso finlandese fa riflettere gli analisti. La piccola software company norvegese affonda le sue radici nell'open source. Vende software per sviluppare programmi che possono girare su diversi terminali. Non sono in pochi a leggere in questa mossa di Nokia il tentativo di contrastare Android. |
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