Quote diverse dai subordinati
D. Nel 2008 compio 58 anni e 37 di contribuzione previdenziale Inps, di cui 27 da lavoratore dipendente. Se fossi rimasto tale sarei stato in quiescenza dal 1° gennaio 2008, da lavoratore autonomo maturerò la pensione dal 1° luglio 2010, ben due anni e mezzo dopo. Mi è difficile comprendere i motivi di tale disparità.
(Lettera firmata)
R. Poiché lei ha contribuzione versata alla gestione dei lavoratori autonomi, i requisiti e la decorrenza per accedere al trattamento pensionistico sono quelli previsti per la gestione autonoma. Per la pensione di anzianità i requisiti dell'età e delle quote sono spostati di un anno in avanti rispetto a quelli previsti per i lavoratori dipendenti. Il motivo di questa disparità di trattamento, potrebbe essere ricondotto al fatto che la contribuzione versata dal lavoratore autonomo è considerevolmente più bassa di quella versata dal datore di lavoro per il dipendente.
A cura di Nevio Bianchi, Silvia Maracaglia, Barbara Massara
Cassa commercialisti, regole ad hoc
D. Dottore commercialista con 63 anni di età, iscritto alla Cassa dal 1973 e titolare di pensione di invalidità concessa dalla Cassa. Chiedo quando potrò perfezionare presso la Cassa stessa la pensione anticipata con riliquidazione della pensione attuale.
(Lorenzo Scarcella)
R. Il nuovo regolamento della Cassa commercialisti in vigore dal 2004 prevede dal 2005 il diritto alla pensione anticipata una volta compiuti i 61 anni e in presenza anche di 38 anni di contributi, o di soli 40 anni a prescindere dall'età. Il requisito dei 38 anni di contributi potrà essere soddisfatto solo nel 2011, con diritto alla pensione anticipata dal 1 gennaio 2012.
A cura di Domenico Fabrizio De Ritis