Opzione Tfr per i vecchi assunti
D. Sono un medico dipendente del Ssn, classe 1959. Sono stato assunto il 1° aprile 1989. Da allora sempre in regime di esclusività. Negli anni 1990-91 ho iniziato a pagare il rateo per riscatti, ai fini pensionistici e di liquidazione, degli anni di laurea e di specializzazione, in totale nove. A che età minima potrò andare in pensione e in che percentuale sarà la mia pensione rispetto all'ultimo stipendio e su quali voci si calcolerà, essendo esso comprensivo delle indennità fisse, accessorie, reperibilità, straordinari? Volendo rimanere in servizio più a lungo, fino a che età mi sarà consentito e con quale variazione percentuale, rispetto alla prima soluzione, mi sarà erogata la pensione? Che cosa sarà della liquidazione?
(Mario D'Alessandro)
R. La Sua età anagrafica, in relazione al quesito posto, essendo lontana dal momento pensionistico, permette di esprimere solo un parere evidentemente riferito alla riforma appena operata, che potrà essere soggetta a nuove riforme. Lei, presumibilmente, potrà andare in pensione al raggiungimento del requisito dei 40 anni di contribuzione che si verificherà il 31 marzo 2020, con 61 anni di età. L'importo della sua pensione sarà quantificato con il metodo retributivo, che risulta legato all'importo alle retribuzioni percepite nel periodo lavorativo immediatamente precedente la maturazione del requisito, quindi alla cessazione del rapporto di lavoro. Le voci del cedolino paga che concorrono alla formazione della base pensionistica sono rappresentate da tutte quelle indennità o assegni, imponibili ai fini contributivi, che possiedono il requisito della fissità dell'ammontare, della continuità nel tempo e della corrispettività, cioè erogati quale corrispettivo dell'attività lavorativa svolta. I medici ospedalieri, universitari, funzionari dello Stato, ovvero dipendenti da strutture private o da enti pubblici, che raggiungono il 65° anno di età, possono proseguire fino al 67° anno. Circa la liquidazione, il lettore non specifica quale scelta ha operato, in quanto fino a qualche anno fa per i medici dipendenti pubblici esistevano due forme di liquidazione di fine rapporto, l'indennità di buonuscita per i medici dipendenti dallo Stato e l'indennità premio di servizio per i medici dipendenti del Ssn. Dopo la legge 335/1995, a queste due forme di indennità se ne è aggiunta una terza, il trattamento di fine rapporto. I medici pubblici assunti dal 1° gennaio 2001 maturano non le prime due indennità, ma il Tfr. I medici in servizio prima di tale data potevano invece optare, rinunciando quindi alla prosecuzione dell'altra forma di indennità.
A cura di Ferdinando Butto, Milena Iacobazzi e Anna Raineri
Fondazione studi dei consulenti del lavoro
La prima finestra del secondo scalino
D. Sono un dipendente pubblico presso un ente locale. Nato nel novembre del 1951, assunto il 20 giugno 1972, vorrei sapere quando maturo il requisito per andare in pensione e quando potrò lasciare il lavoro?
(Giovanni Busetto)
R. Lei ricade nelle nuove regole in vigore dal 1° gennaio 2008, secondo le quali maturerà i requisiti per accedere alla pensione di anzianità a novembre 2010, quando compirà i 59 anni di età e avrà conseguito l'anzianità contributiva minima (avrà infatti versati più di 38 anni di contributi). Lei infatti rientra nel secondo scalino del protocollo Welfare, valido per coloro che conseguiranno i requisiti nel periodo 1° luglio 2009-31 dicembre 2010, che richiede almeno 59 anni di età e la quota 96 (pari alla somma dell'età e dei contributi). La prima finestra utile si aprirà per lei a partire dal 1° luglio 2011.
A cura di Nevio Bianchi, Silvia Maracaglia, Barbara Massara
