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6 GIUGNO 2008


Il caro-prezzi cambia le abitudini delle famiglie europee
di Antonio Pollio Salimbeni (corrispondente da Bruxelles di Radiocor)*
ARCHIVIO

L'ultima notizia in ordine di tempo è il tradimento dei supermercati da parte dei francesi. Semplicemente le famiglie comprano meno in quelle che in Francia si chiamano (traducendo letteralmente) 'grandi superfici'. Nel primo trimestre dell'anno le vendite di prodotti alimentari hanno ristagnato in volume solo grazie ai supermercati a basso prezzo mentre le grandi catene della distribuzione (tipo Carrefour) hanno infilato quattro mesi nerissimi: gennaio -0,6%, febbraio -0,7%, marzo -1,8%, aprile -4,1%.

Diminuisce l'uso dell'auto per fare la spesa
Gli analisti del commercio hanno scoperto un importante fenomeno correlato: non solo le famiglie hanno cominciato a fare un arbitraggio tra i vari prodotti della spesa alimentare (tra marche e quantità), ma cominciano a usare meno l'automobile per fare la spesa. In Belgio e Olanda si segnala l'aumento del numero delle persone per auto nei maxiparcheggi degli ipermercati, in Spagna la rarità di carrelli strapieni, ma anche lì a far la spesa ci si va meno da soli e c'è chi si prende pure il taxi collettivo (in alcune città al boom). Secondo Information Resource, leader mondiale nell'organizzazione del commercio al dettaglio, sta accadendo una cosa semplicissima: in Europa le famiglie stanno prendendo coscienza del peso crescente dei costi per i carburanti nel bilancio familiare.
Eccetto una rapida parentesi in gennaio e in aprile di quest'anno, i prezzi al consumo dei prodotti petroliferi in Europa salgono pressoché ininterrottamente da settembre 2007. Secondo i calcoli della Commissione di Bruxelles la media Ue del prezzo alla pompa per litro quest'anno ha raggiunto per il diesel quota 1,19 euro (in Italia 1,37) mentre nel 2007 era a 1,06 euro (in Italia 1,16 euro); l'Euro 95 è a quota 1,22 euro (1,39 euro in Italia) rispetto a 1,15 euro (1,3 euro in Italia) l'anno scorso; il gasolio da riscaldamento a 0,87 euro (in Italia 1,28, livello in assoluto più elevato) rispetto a 0,71 euro (in Italia 1,11 euro) l'anno scorso.

Cambia anche l'agenda politica
La pressione dei prezzi spinge a un modello di consumo e di organizzazione della vita familiare che per buona parte della popolazione ha i caratteri dell'emergenza (per esempio si fa la spesa più volte durante la settimana per evitare sprechi e centellinare le uscite visto che le entrate non aumentano. Cambia anche l'agenda politica. Tutti i governi sono alle prese con misure assistenziali e/o fiscali per alleviare le pene del carovita. E' vero che l'inflazione non è quella che viene percepita (3,6% in maggio nell'eurozona), ma è vero che con quella percepita devono essere fatti i conti. Tanto per dire: in aprile l'aumento annuale dei prezzi degli alimentari è stato del 6,2%, quello dell'inflazione totale del 3,3%.
I ministri dell'economia prima hanno fatto la voce grossa contro i giganti del commercio accusati perché i listini salgono più di quanto aumenti il prezzo delle materie prime. In Francia sono sotto inchiesta per i prezzi di cereali e latticini; nel Regno Unito l'indagine governativa sui prezzi viene considerata la più radicale degli ultimi sessant'anni; in Irlanda si è appena scoperto che i profitti dalla vendita di latte nei supermercati sono aumentati l'anno scorso di 150 milioni di euro (e ai produttori è andato meno di un terzo).

Gli sgravi fiscali mirati
Ora si tenta la strada degli sgravi fiscali mirati per categorie di fronte alle proteste per strada (pescatori, trasportatori, fiumi di latte versati dai produttori). L'Italia per ora è l'unica a mettere nel mirino i profitti extra delle società petrolifere e sembra che non sarà seguita.
Il governo belga favorisce tariffe promozionali per gli abbonamenti ai trasporti, ragiona sugli assegni alle famiglie a bassissimo reddito per approvvigionamenti a costi ragionevoli, potenzia la rete dei 'titres et services', sistema privato di colf regolari a basso prezzo orario con congruo finanziamento pubblico. Dieci giorni fa in Austria sono state aumentate del 15% le detrazioni fiscali per le spese di trasporto per gli automobilisti pendolari. In Italia è già partita la detrazione Irpef per gli abbonati ai mezzi pubblici (treni, autobus e metropolitane), che avranno a disposizione un bonus massimo di 47,50 euro per le spese sostenute nel 2008.

Antonio Pollio Salimbeni, esperto di economia internazionale, dal 2002 è corrispondente a Bruxelles per Il Sole 24 Ore Radiocor. Già inviato e corrispondente a Washington per l'Unità, ha vinto i premi giornalistici Saint Vincent 1997 e Lingotto 1999. Ha pubblicato "Il drago, Hong Kong, la Cina e l'Occidente alla vigilia del nuovo millennio" (con L.Tamburrino, Donzelli 1997), "Il grande mercato. Realtà e miti della globalizzazione" (Bruno Mondadori1999), "Lo sviluppo insostenibile" (con P.Greco, BrunoMondadori 2003).

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