ILSOLE24ORE.COM > Notizie Economia e Lavoro ARCHIVIO

commenti - |  Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci
10 ottobre 2008


Antitrust Ue: dalle banche alle auto, tiro incrociato dei governi
di Antonio Pollio Salimbeni (corrispondente da Bruxelles di Radiocor)*
ARCHIVIO

BRUXELLES -Dalle banche salvate all'industria automobilistica da salvare il passo è corto, cortissimo. E manco a dirlo il primo a compierlo è stato il presidente francese Nicolas Sarkozy, che ha chiesto un ammorbidimento delle regole europee della concorrenza per aiutare l'industria dell'auto a sviluppare modelli ‘verdi'. Il governo francese ha già in cantiere un finanziamento di 400 milioni di euro.

Di per sé non sarebbe una gran notizia, oltretutto l'Antitrust europeo prevede aiuti statali per progetti pro-ambiente per ricerca e sviluppo. Invece lo è e bella grossa almeno per due motivi. Il primo è che il settore auto è alle soglie di una crisi piuttosto estesa sotto pesanti riduzioni di lavoro e di orario in conseguenza della stagnazione dell'economia e del gelo dei consumi. Se sono state salvate le banche perché non l'auto?

Il secondo motivo è che sulla scorta del necessario salvataggio pubblico delle banche travolte dal crack, molti governi hanno accreditato questa tesi: data l'estrema incertezza dei mercati finanziari e l'assoluta certezza che la crisi morderà nell'economia reale, le regole della concorrenza europea e in particolare sugli aiuti di stato sono diventate ormai estremamente flessibili e quasi ininfluenti in nome della stabilità del sistema economico.

Si dice: lo ha stabilito l'Ecofin e grazie all'Ecofin la Commissione europea deciderà rapidamente sui casi di salvataggio in extremis delle banche e «applicherà in modo flessibile» le norme sugli aiuti. Tutto vero, ma questa è solo una parte della storia. Tra i sette principi stabiliti dai ministri finanziari per gestire gli interventi anti-crisi, infatti, ce n'è uno molto chiaro: «Devono esser protetti i legittimi interessi dei concorrenti in particolare attraverso le regole degli aiuti di stato». L'esatto contrario del ‘tana libera tutti' che in molte capitali europee si è voluto subito accreditare.
Non a caso nel manuale che la Concorrenza sta preparando per ricordare con precisione i paletti degli aiuti di stato in questa fase di crisi sarà riproposto lo schema noto: sì all'aiuto pubblico a supporto della liquidità, in forma di prestiti o garanzie, per un periodo non superiore a sei mesi necessari per mantenere il business attuale; piano di ristrutturazione alla scadenza dei sei mesi per "restaurare la viabilità di lungo termine" della società. Ristrutturazione negoziata con Bruxelles che può comportare tagli e cessioni obbligate. In sostanza, il giudizio definitivo è di fatto rinviato di mezzo anno.

Che tale impianto normativo sia messo alla prova degli eventi è evidente, quantomeno nella tempistica. Nessuno può dire oggi se fra sei mesi non ci troveremo più in una situazione estrema in cui il fallimento della banca a suo tempo salvata potrebbe di nuovo mettere a repentaglio la stabilità finanziaria di altri paesi. Ma uno stato membro, per esempio, può sempre chiedere al Consiglio Ue di decidere all'unanimità che l'aiuto deve essere considerato legale «quando circostanze eccezionali» lo giustifichino. Ciò dimostra che le attuali norme antitrust permettono ampi margini di manovra (cosa sempre sottaciuta da vecchi e nuovi difensori dei ‘campioni nazionali'). Sbaglia dunque chi le considera un intollerabile e ingiustificato impaccio. Saranno un po' barocche, indicano percorsi tortuosi (ma i super-ristretti vertici politici e monetari americani non hanno forse clamorosamente preso un granchio fallito nel lasciare fallire Lehman Brothers o nell'aver sottovalutato la reazione politica del Congresso?), però dovremmo tenercele ben strette se non vogliamo disintegrare il mercato unico e far crollare uno dei pilastri su cui si poggiano l'Unione europea e l'euro.'.


Antonio Pollio Salimbeni, esperto di economia internazionale, dal 2002 è corrispondente a Bruxelles per Il Sole 24 Ore Radiocor. Già inviato e corrispondente a Washington per l'Unità, ha vinto i premi giornalistici Saint Vincent 1997 e Lingotto 1999. Ha pubblicato "Il drago, Hong Kong, la Cina e l'Occidente alla vigilia del nuovo millennio" (con L.Tamburrino, Donzelli 1997), "Il grande mercato. Realtà e miti della globalizzazione" (Bruno Mondadori1999), "Lo sviluppo insostenibile" (con P.Greco, BrunoMondadori 2003).

RISULTATI
0
0 VOTI
Stampa l'articoloInvia l'articolo | DiminuisciIngrandisci Condividi su: Facebook FacebookTwitter Twitter|Vota su OkNotizie OKNOtizie|Altri YahooLinkedInWikio
L'informazione del Sole 24 Ore sul tuo cellulare
Abbonati a
Inserisci qui il tuo numero
   
L'informazione del Sole 24 Ore nella tua e-mail
Inscriviti alla NEWSLETTER   
Effettua il login o avvia la registrazione.


 
   
 
 
 

-UltimiSezione-

-
-
6 maggio 2010
6 maggio 2010
6 maggio 2010
6 aprile 2010
6 maggio 2010
 
 
 
Cerca quotazione - Tempo Reale  
- Listino personale
- Portfolio
- Euribor
 
 
Oggi + Inviati + Visti + Votati
 

-Annunci-