Due vittorie su cinque Gran Premi disputati, il secondo posto nella classifica mondiale alla pari con Capirossi e a soli 4 punti dal leader Nick Hayden, l'impresa sul circuito di Le Mans, con la rimonta su Pedrosa e il trionfo in terra francese.
Marco Melandri arriva al Gran Premio d'Italia del Mugello con il serbatoio pieno di certezze. L'obiettivo è dare battaglia anche sul circuito di casa, dopo il quarto posto ottenuto lo scorso anno, alle spalle di un podio tutto italiano (con Rossi, Biaggi e Capirossi).
«Sto molto bene, sono sereno, tranquillo e felice di correre finalmente in Italia - dichiara l'alfiere del Team Fortuna Honda -: mi aspetto una gara difficile, ma almeno spero in condizioni meteo favorevoli».
Il Motomondiale arriva in Italia proprio nei giorni in cui al nostro Paese viene assegnato, a partire dal 2007, il nuovo Gran Premio, quello di Misano Adriatico, che bisserà l'appuntamento del Mugello: doppia festa, quindi...
Direi proprio di si, anche perché siamo tre piloti italiani in MotoGp e tutti e tre nati sulla riviera adriatica, per cui avere un'altra gara proprio dalle nostre parti è una bella soddisfazione. Speriamo di convincere i tifosi che verranno al Mugello a fare anche una capatina dalle parti di Misano il prossimo anno.
Ti aspettavi di arrivare alla sesta prova del campionato con una classifica così corta e tanti pretendenti al titolo di Valentino Rossi, già staccato di 43 punti da Hayden?
Un inizio così è incredibile ed esaltante allo stesso tempo. Era da un bel po' che non si vedevano quattro vincitori diversi in cinque gare in MotoGp (l'unico a fare il bis finora è stato proprio Melandri, ndr). Adesso ci sarà un Valentino pronto alla riscossa, sempre all'attacco, mentre i giovani come Pedrosa continuano a crescere. Intanto, Capirossi ed io cerchiamo di portare il più spesso possibile il tricolore sul podio
Pensi che proprio un mondiale così aperto e combattuto abbia spinto Rossi a rinunciare all'idea di passare in Formula Uno con la Ferrari e a rimanere con la Yamaha anche il prossimo anno?
No. In realtà penso che Valentino abbia scelto con il cuore. Lui la moto ce l'ha dentro, questo è il suo mondo, il suo ambiente. Eppoi non è facile andare subito forte alla guida di una Formula Uno: magari si possono fare delle belle prestazioni in maniera occasionale, ma per andare costantemente veloci ci vuole la gavetta; ci vogliono degli anni per capire la messa a punto, per perfezionare tutte le variabili che condizionano il salto dalle due alle quattro ruote.
I tifosi italiani sono ormai abituati al dominio azzurro in MotoGp: credi veramente che Daniel Pedrosa possa far saltare queste gerarchie? Temi che la Honda possa in qualche modo puntare forte sullo spagnolo, distogliendo risorse e attenzioni dallo sviluppo della tua moto?
Di sicuro Pedrosa è forte, è un bel talento. E se qui al Mugello farà caldo, di sicuro per lui sarà una bella prova del nove vedere se sarà capace di reggere fisicamente un gran premio così duro. Vediamo...tanto dovrò vedermela anche con Stoner, le due Ducati di Capirossi e Gibernau, veramente tanti piloti che hanno il potenziale per vincere ogni domenica. Correre per la stessa casa di Pedrosa mi stimola, certo, ma d'altra parte è sempre stato evidente a tutti che lui è il pupillo della Honda: è arrivato in MotoGp nella squadra ufficiale, sta facendo molto bene, si è meritato queste attenzioni. Io devo dimostrare di meritarmele sul campo: finora, insieme alla mia squadra, abbiamo fatto un ottimo lavoro. Dobbiamo continuare a fare bene e a divertirci.
Non nasconderti dietro a un dito: in fondo non c'è niente di male a dire che punti dritto dritto al Mondiale...
Mi piacerebbe (e subito ci regala una bella risata. n.d.r.)! Adesso voglio soprattutto lottare con continuità per il podio ogni domenica, perché è quello che serve in un campionato così difficile. Bisognerà capire quali errori abbiamo fatto nelle tre gare che ho finito nelle retrovie (Spagna, Qatar e Cina, ndr). Poi i conti cominceremo a farli nelle ultime cinque-sei gare: finora sta andando tutto per il meglio
Magari bisognerà ancora giocarsela con il "vecchietto" Capirossi
Ma quale vecchietto! Lui non invecchia mai, anzi ogni Gp che passa guida meglio!
A questo punto, è d'obbligo chiederti un pronostico per il Mugello
"pero che sia tanta gente, che sia una gran festa e che ci siano tre italiani sul podio!