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Le pagelle: Pirlo illumina il gioco. De Rossi, la maturità è lontana |
di Lara Vecchio |
Buffon 6 – Non corre grossi rischi più per demerito degli avversari che per merito dei compagni della difesa. Chiamato ad un solo intervento decisivo, fa la sua parte. Certo, nulla può sul tradimento di Zaccardo.
Zaccardo 4 - Probabile che il suo mondiale finisca qui. Un autogol del genere tradisce un’emotività eccessiva e dei limiti tecnici preoccupanti. Indipendentemente dallo sciagurato episodio la sua gara ribadisce la pochezza della prima partita.
Cannavaro 6 - Costretto, come Nesta, ad un lavoro supplementare dietro a un centrocampo che non fa filtro. Soffre più del dovuto le incursioni di Donovan.
Nesta 7 – Decisvo negli anticipi, riesce anche a sopperire a qualche defaiance di Cannavaro. Una certezza.
Zambrotta 6 – È ancora fuori forma e non riesce a fornire il solito apporto in fase di spinta. Soffre quella del suo diretto avversario ed è costretto al fallo da cartellino per fermarlo. Prova un rasoterra pericoloso ma gli manca il centesimo per fare una lira.
Perrotta 5,5 – Irriconoscibile. Non vince un contrasto e fa soffrire il reparto difensivo che deve sopperire alla sua prestazione insufficiente. Generoso però nella ripresa quando, dopo aver rimediato una brutta botta, stringe i denti e prova anche a spingere sulla fascia.
Pirlo 7 – Ancora una volta il migliore degli azzurri. Bel lancio per Giardino steso da Pope al momento della conclusione. Insiste, e su calcio piazzato serve un bon-bon delizioso che Gila trasforma. È l’unico a non fare passi indietro ma si trova spesso a predicare nel deserto.
De Rossi 4 – Ha fatto il giro del mondo con l’appellativo di Mr Fair Play per un bel gesto in campionato. Alla prima uscita mondiale si fa ammonire e si cosparge il capo di cenere. Peccato che il suo pentimento duri meno di mezz’ora. Una regressione preoccupante, segno che la maturità è ancora lontana.
Totti 5,5 – Pochi minuti per lui, in cui sbaglia più del dovuto. Non è imputabile per l’ammonizione ricevuta ma suo malgrado il giallo condiziona la scelta di Lippi che lo fa accomodare in panchina.
Toni 5,5 - Si riconferma in calo di forma. Prova a far salire la squadra ma manca di lucidità come terminale offensivo. Difensori centrali come quelli degli Stati Uniti, in condizioni ottimali se li mangia. Ma non è certo il Toni che speravamo di vedere in Germania.
Gilardino 6,5 - Raccoglie lo splendido assist di Pirlo e regge bene per un tempo proponendosi anche come sponda di Toni. Però cala alla distanza e sparisce nella seconda parte della ripresa.
Gattuso 6 - Entra nella mischia nel momento più delicato. Il suo pane. Il solito contributo in fase di solidità e grinta ma non è ancora al meglio.
Del Piero 6 - Regala vivacità alla squadra. Impegna due volte Keller ma neanche con un minutaggio più consistente riesce a proporsi come la chiave di volta della partita.
Iaquinta 5 – Finisce spesso in fuorigioco e, quando saltano gli schemi, riceve un solo vero pallone che potrebbe essere pericoloso ma manca l’appuntamento.
Lippi 6 – Costretto a cambiare in corsa, sceglie di sacrificare Totti per mantenere in campo le due punte. In quel frangente è inappuntabile, sulla carta, la scelta di inserire Iaquinta, più votato al sacrificio rispetto a Toni.
Keller 6,5 - Sopperisce alle lacune di una difesa che lo costringe ad uscire spesso e con qualche affanno. Eppure riesce a farlo con una certa sicurezza. Salva il risultato su Del Piero.
Donovan 6,5 - La sua esperienza è il valore aggiunto della squadra di Arena. Pericoloso nelle accelerazioni quando viene innescato da Reyna. Bravo anche a recuperarsi palloni da solo quando i compagni non lo supportano. Il migliore dei suoi.
Mastroeni 4.5 – Una benedizione. Con la sua entrataccia su Pirlo “rimedia”sul piano numerico, e con un tempismo insperato, alla frittata di De Rossi. E contemporaneamente nega ai suoi la possibilità di sfruttare il vantaggio dell’uomo in più. Imperdonabile.
Pope 4 – Già ammonito, e pur di fronte all’evidente rigore del direttore di gara, prosegue indomito la sua attività fallosa. La sua esplusione, in quanto recidivo, è più grave di quella del compagno.
Cherundolo 6,5 - Mette in difficoltà Zambrotta e lo tiene spesso schiacciato soprattutto quando lo Juventino accusa i primi segni di stanchezza.