5 settembre 2006

In Sant'Ambrogio
a Milano i funerali
di Giacinto Facchetti

M. Do.

Voleva tornare a casa sua, ma non ce l'ha fatta. Giacinto Facchetti è morto ieri alle 14 all'Istituto dei Tumori di Milano, proprio mentre i suoi familiari stavano cercando di riportarlo a Villa Giovanna, a Cassano d’Adda, dove viveva da trent’anni a soli dieci chilometri dal suo paese natale, Treviglio. La malattia che lo aveva colpito prima dell'estate non gli ha concesso di rivedere per l'ultima volta quella terra dove ha trascorso tutta la sua vita.
Nella villa che aveva preso il nome dalla moglie lo hanno riportato i suoi cari nel pomeriggio: assieme a Giovanna, i quattro figli, Luca, Barbara, Vera e Gianfelice, chiusi a piangere la morte del padre e a decidere come ricordarlo nel modo migliore.

Da giovedì scorso, le condizioni di Facchetti erano peggiorate. L’ex campione riceveva sempre meno visite. «Dolce, intelligente, coraggioso, riservato, lontano da ogni reazione volgare», lo ha definito Massimo Moratti, accorso subito in ospedale per salutare il presidente nerazzurro e l'amico di sempre. Sapeva che il momento era vicino, sapeva che «il tempo era inesorabile e la malattia terribile», ha scritto in una commossa nota pubblicata sul sito dell’Inter.

Quando il 19 gennaio del 2004, Moratti decise di “fare un passo indietro” lasciando la presidenza della società nerazzurra, non ci pensò un attimo ad affidare quella carica a Facchetti, formalizzata poi il 30 della stesso mese.

Ieri, arrivato in ospedale insieme con suo figlio Angelo Mario, con suo nipote Angelo, e con Marco Tronchetti Provera, poco dopo le 16, Moratti ha accompagnato la famiglia e la salma dell’amico nella sua terra. I familiari hanno scelto di consentire a tutti l'ultimo omaggio al campione scomparso: i funerali si svolgeranno domani nella basilica di Sant'Ambrogio a Milano alle 14,45. Al feretro sarà possibile rendere omaggio fra le 11 e le 14 nella camera ardente allestita nella Cappella di San Sigismondo. Facchetti sarà poi sepolto nella sua terra natale.