Nonostante Marat Safin, con encomiabile spirito sportivo, dichiari ai giornalisti che non c’è un favorito per la finale di Coppa Davis, alla vigilia della sfida con l’Argentina, i pronostici sono, anche se di poco, dalla parte dei russi. Non tanto perché i loro giocatori hanno complessivamente una classifica migliore (anche questo, comunque, fa la sua parte), quanto per la superficie sulla quale si disputeranno le partite. A Mosca, si gioca su campi indoor, molto veloci, sui quali i russi si trovano perfettamente a loro agio. E questo è naturale: avendo la possibilità di scegliere, si cerca di mettere più in difficoltà possibile l’altra squadra. Non bisogna nemmeno dimenticare, infine, che la Russia, nell’unica manifestazione tennistica dove il tifo si fa davvero sentire, avrà tutto il pubblico dalla sua.
Saranno, dunque, i padroni di casa a portarsi via l’insalatiera più famosa del mondo? Questa è tutta un’altra storia. Una cosa è partire favoriti, un’altra è vincere sul campo. Soprattutto nel tennis. Soprattutto in Coppa Davis. L’esperienza, infatti, insegna che le sorprese non sono per nulla estranee al tradizionale torneo a squadre. E dunque,la finale, che si gioca dal primo al tre dicembre all’Olimpic Stadium di Mosca, promette davvero, per dirla con Safin, di essere «molto equilibrata».
Le due formazioni, al riparo, almeno per ora, da infortuni e defezioni, schierano i loro giocatori migliori. Alberto Mancini, per lanciare la sua argentina verso il primo successo nella storia del tennis, si dovrà affidare soprattutto a David Nalbandian, giocatore di grande talento, con una finale a Wimbledon e un masters nel palmares. Inoltre, il numero uno, della squadra di Mancini, ha dalla sua la capacità di adattarsi a qualsiasi superficie, che non è una cosa da poco. Purtroppo, però, per i suoi connazionali, e per Diego Armando Maradona, che ha annunciato che volerà nella capitale russa per sostenere la sua squadra, il campione sudamericano è reduce da una brutta stagione, nella quale ha vinto poco e ha giocato quasi sempre male, sprofondando da terzo all’ottavo posto del ranking.
Al suo fianco ci sarà il resto del plotone argentino: Jose Acasuso, Augustin Calleri e Juan Ignacio Chela. Tutti tennisti di livello inferiore a Nalbandian e per lo più specialisti della terra battuta.
Nella rosa del capitano russo Shamil Tarpischev, invece, spicca Nicolay Davidenko, terzo giocatore del mondo, che, oltre tutto, sui campi indoor si trova perfettamente a suo agio. Quest’anno ha vinto ben 5 tornei, è in forma ed è uno che difficilmente fa cilecca. Al suo fianco non poteva certo mancare Marat Safin, beniamino del pubblico, ex-grandissimo del tennis, capace di vincere due tornei dello Slam in carriera e di salire sul gradino più alto della classifica, per poi perdersi e sprofondare oltre la centesima posizione. Quest’anno è risalito fino al 26esimo posto. Con lui, non si sa mai cosa può accadere. Tutto dipenderà dal livello di concentrazione che saprà mantenere sul campo.
Accanto a loro ci sono Dmitry Tusonov, numero 22 del mondo, e Mikhail Youzhny numero 24, entrambi pericolosi su queste superfici. Forse saranno proprio loro a giocare il doppio di sabato, un match che, negli incontri di Coppa Davis, spesso risulta decisivo.