M. Do.

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La situazione in serie A stadio per stadio
M.Do.


La situazione è destinata ad avere sviluppi in tempi brevi, magari domani stesso o giovedì, dopo l’approvazione del decreto legge governativo. Il commissario straordinario Figc Luca Pancalli è intenzionato – a seguito del il giro di vite deciso dall’esecutivo – a far ripartire i campionati già questo fine settimana. Come precisato dal ministro dell’Interno Amato, gli stadi a norma dovrebbero ospitare regolarmente i tifosi – salvo il divieto di vendita cumulativa dei biglietti alle tifoserie ospiti per le trasferte organizzate – mentre gli stadi non a norma non dovrebbero ospitare il pubblico. Le società insistono per proseguire con il calendario delle partite già stabilito, recuperando la domenica persa in un secondo momento (si parla del 14 febbraio, del 21 marzo o del 18 aprile), anche se la Federazione avrebbe preferito far slittare le date e procedere con terza di campionato.

Tornando al problema degli stadi, sarà probabilmente abbassato il limite di spettatori tale da poter consentire deroghe al decreto Pisanu sulla sicurezza negli impianti sportivi: in sostanza, ad esempio, uno stadio come quello di Ascoli – non considerato a norma e che dovrebbe ospitare il Milan – potrebbe essere aperto al pubblico “parzialmente”, ossia entro una soglia – decisa dal Governo – compresa tra le 5mila e le 7mila persone.

Attualmente gli stadi che risultano pienamente a norma con le indicazioni dettate dal decreto Pisanu sono l'Olimpico di Roma, l'Olimpico di Torino, il Ferraris di Genova, il Barbera di Palermo, l'Artemio Franchi di Siena, e il San Filippo di Messina. Altri due - il Tardini di Parma e il Meazza di Milano - stanno per concludere i lavori adeguamento, mentre il resto degli stadi italiani funzionano in regime di deroga. Biglietti elettronici nominali, videosorveglianza negli stadi con più di 10 mila spettatori, varchi d'accesso con tornelli, steward messi a disposizione dai club, zone di prefiltraggio: sono questi alcuni dei principali requisiti richiesti agli stadi per essere conformi alle norme Pisanu.

Tra i problemi più generalizzati quelli dell'installazione dei tornelli, le gabbie prefiltraggio e la costruzione della sala del Gos (Gruppo operativo di sicurezza), con telecamere e quant'altro.

Tra le squadra di serie A tra le situazioni più a rischio c'é Udine: lo stadio Friuli, privo di tornelli e video sorveglianza esterna, potrebbe oggi ospitare solamente 9.999 spettatori, l'Udinese ha invece 14 mila abbonati. Sull'adeguamento dello stadio e decreti Pisanu in questi mesi c'é stato un continuo rimpallo di responsabilità tra l'Udinese, affittuaria dell' impianto, e il Comune, proprietario dello stadio.

Nel Veneto il Bentegodi è la struttura che maggiormente potrebbe venire penalizzata dalla conferma del Decreto Pisanu. Finora l'impianto, con una capienza di oltre 40 mila posti, ha potuto accogliere decine di migliaia di spettatori in virtù di una deroga concessa perché l'amministrazione ha già presentato un progetto esecutivo e un piano finanziario per l'installazione dei tornelli e per il cablaggio necessario per i lettori elettronici dei biglietti. A rischio chiusura invece Treviso e Vicenza: i loro stadi sono troppo in centro e dunque troppo pericolosi.

In Toscana c'è una situazione di luci e ombre. Ad esempio a Firenze i lavori sono stati appaltati, lo stadio Artemio Franchi non potrà essere in regola prima del 30 giugno, ma il Comune è pronto anche ad abbreviare i tempi. Anche a Livorno si é giocato finora in deroga al decreto Pisanu e anche lì mancano i tornelli e il prefiltraggio alla curva nord. Pure a Empoli mancano i tornelli (è appena iniziato il montaggio): in caso di ripresa immediata del campionato la società è pronta a chiedere di giocare con capienza ridotta.

A Parma la situazione è quasi ok (i tornelli ci sono ma sono più bassi del dovuto, restano da attivare di posti di polizia all'interno). A Bologna, invece, per lo stadio Dall'Ara, che ha qualche adeguamento da fare, si prevede la messa a norma completa rispetto al decreto per il settembre 2007.

Anche a Cagliari lo stadio Sant'Elia non si è completamente adeguato alle norme, ma molte cose già funzionano, solo all'ingresso i tornelli non sono stati ancora collegati al sistema telematico a causa del mancato allaccio alla linea a fibre ottiche.

A Reggio Calabria invece non ci dovrebbero essere problemi. I lavori allo stadio sono quasi ultimati e mancano solo alcuni dettagli: i tornelli sono già installati da un paio di mesi, così come la video-sorveglianza e la centrale che controlla le riprese. Manca solo un collegamento elettronico. In questi giorni il problema potrebbe essere risolto.

Ad Ascoli sono state installate le telecamere e numerati i posti, ma i lavori del “Del Duca” devono essere ancora completati con i tornelli e le aree di prefiltraggio.

Il Meazza di Milano, che comprende più di 80mila posti, dovrebbe completamente a norma la prossima stagione, con l’installazione completa dei tornelli e la realizzazione della recinzione esterna.

Lo stadio di Bergamo funziona in regime di deroga, con biglietti nominativi e steward, ma mancano la recinzione esterna ed è da completare il sistema dei tornelli.

Disastrosa la situazione del Massimino di Catania, che non è dotato di zone di prefiltraggio e non ha un efficace sistema di telecamere a circuito chiuso.

Gli esempi positivi
Olimpico di Roma - Di proprietà del Coni, è stato completamente adeguato nel febbraio 2006 alle norme antiviolenza con un investimento di 3,6 milioni di euro (spesa ripartita tra Coni Servizi, As Roma, e SS Lazio).

Ferraris di Genova - Adeguato alle norme Pisanu alla fine del 2006 con oltre 4 milioni di spesa. Tra gli ultimi interventi, l'installazione di 11 telecamere e di 40 webcam sui tornelli. Al via corsi per 60 coordinatori che per conto della Sampdoria e del Genoa formeranno le squadre di sicurezza nello stadio.

Olimpico di Torino - È stato il primo in Italia a rispettare le norme Pisanu. Un centinaio di telecamere, 26 doppi tornelli a tutta altezza controllati da 52 dispositivi, tutti i posti (25.442) sono a sedere, anche nelle curve.

Barbera di Palermo - 38 mila spettatori, è in regola con 60 tornelli all'ingresso, zona di prefiltraggi, telecamere a circuito chiuso, steward per l'entrata degli spettatori.
San Filippo di Messina - 40.200 posti, inaugurato nel 2004. Sistemati telecamere, tornelli e introdotti biglietti magnetici.

Artemio Franchi di Siena - Dichiarato conforme alle norme il 10 agosto 2006. L'unica anomalia, che peraltro non rientra tra le prescrizioni dei decreti Pisanu, è la capienza di 15.300 spettatori, inferiore ai 20mila previsti dalla Lega per serie A.

6 febbraio 2007

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