Valentino Rossi rimane re del Mugello, ora Stoner è più vicino in classifica

di Dario Ricci

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4 giugno 2007

Con la testa e col cuore. Se lo sentiva, Valentino Rossi, che il gran premio d'Italia al Mugello avrebbe potuto essere la svolta decisiva per la stagione sua e della Yamaha. Troppo importante tornare al successo che mancava da Jerez, per riaprire la corsa al titolo e lanciare a tutti (Ducati e Stoner soprattutto) il segnale che "il Dottore" è sempre lì, pronto a giocarsela con tutti e a mettersi la moto in spalla, se necessario, per portarla dove motore e gomme troppe volte non arrivano.
Per fare l'impresa ci volevano, appunto, testa e cuore. E Vale ne era consapevole al punto da esserselo fatto disegnare proprio sul casco un gigantesco cuore rosso, mentre sul retro del copricapo protettivo campeggiava la vignetta col fidato cane Guido che sosteneva un inequivocabile cartello: "Io tifo Rossi".
Cuore e testa, ci ha messo Valentino e non ha fallito. Stoner è scattato dalla pole position davanti al mago della pioggia Vermuelen, Vale dalla terza piazza è stato subito risucchiato nelle retrovie, fino a scivolare all'ottavo posto. Ma stavolta il meteo ha retto (a differenza di quanto accaduto nelle prove, svoltesi tra pioggia e asciutto), e le Michelin hanno cominciato a servire a dovere il proprio condottiero. Entrate in temperatura, le gomme francesi si sono dimostrate performanti e affidabili come forse mai finora quest'anno, e hanno permesso a Valentino di recuperare rapidamente il tempo perso al semaforo verde.
Quella che doveva essere un'altra giornata targata Ducati (oltre a Stoner, anche Capirossi era partito benissimo) è diventata così ben presto una cavalcata trionfale per Rossi, che ben prima di metà gara a passato il redivivo Daniel Pedrosa con la sua Honda e ha cominciato a scavare un margine di sicurezza sullo spagnolo a forza di giri veloci. Da parte sua Dani ha capito ben presto che Valentino stavolta era irragiungibile, e da abile calcolatore ha pensato bene di mettere in sicurezza la seconda piazza, mentre il terzo gradino del podio è andato ad Alex Barros: il brasiliano, grande vecchio (36 anni) del circus, dopo aver assaggiato nelle ultime stagioni anche la superbike, si sta riscoprendo protagonista, e ha preceduto con la "sua" Ducati (quella del team D'Antin) la "rossa" ufficiale targata Borgo Panigale di Stoner, quarto alla fine. Troppo distanti dai primi passavano invece sotto la bandiera a scacchi Loris Capirossi (settimo) e Marco Melandri (nono).
«È stata una delle mie vittorie più belle, e voglio dedicarla in particolare al pubblico del Mugello», ha dichiarato Valentino subito dopo il traguardo, all'86esimo successo in carriera, il 60esimo nella classe regina e il secondo in stagione. Anche Pedrosa, salito sul secondo gradino del podio, ha ammesso la superiorità del Dottore. «Rossi era imbattibile come sempre», ha detto lo spagnolo della Honda. «Abbiamo problemi con la moto che si muove tanto, sul rettilineo potevo farcela, ma in curva no».
«Non eravamo completamente a posto con l'asciutto - ha spiegato invece Stoner riferendosi alla sua Ducati - probabilmente con la pioggia sarebbe stata meglio, ma ho fatto esperienza e ora abbiamo più dati su cui lavorare per la prossima gara. Barros? Lui era più a posto per l'ultima parte della gara, mentre io non avevo molta trazione per potermi giocare il podio».
In classifica Mondiale, ora Stoner guida con 115 punti, davanti a Rossi con 106, Pedrosa con 82 e Melandri con 68. Capirossi è settimo a quota 47.
Nelle altre classi, vittoria di Bautista tra le 250: Lo spagnolo si è imposto sul traguardo nella volata tutta interna all'Aprilia con il sammarinese Alex De Angelis, bruciato per appena 87 millesimi. Terzo posto per un'altra Aprilia, quello dello spagnolo Barbera. Quarto Andrea Dovizioso su Honda a 7"751. Jorge Lorenzo, ripescato al ventesimo posto sulla griglia di partenza e autore di una grande rimonta, ha chiuso all'ottavo posto per via di una caduta all'ultimo giro dopo un contatto proprio con Bautista.
Successo italo/iberico anche in 125, con la vittoria dell'Aprilia di Faubel.
Tra sette giorni è già tempo di rivincite, proprio in Spagna, col gran Premio di Catalogna a Barcellona

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