Valencia cerca il bis nella Coppa America del futuro

di Luca Re

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6 luglio 2007

Il futuro della Coppa America è dietro l'angolo: dove e quando si correrà l'edizione numero 33? Alinghi, come defender, ha il privilegio di stabilire le regole del gioco, e ha già presentato a Valencia il protocollo della prossima sfida. I dubbi da sciogliere sono ancora tanti; il team svizzero di Ernesto Bertarelli, che difende i colori dello yacht club ginevrino (Société Nautique de Genève), ha intanto raccolto il guanto lanciato da Desafío (Club Náutico Español de Vela), che diventa così ufficialmente il Challenger of Record, il rappresentante di tutti i concorrenti. Le regate dovrebbero concedere il bis a Valencia non prima del 2009, anche se Alinghi sta vagliando altre candidature.
Le nuove barche
L'unica certezza è che la coppa avrà nuove barche. Quelle impiegate nelle gare appena concluse, appartenenti alla classe ACC (America's Cup Class) in vigore dal 1992, sono destinate agli ormeggi. Gli scafi dell'ultima generazione misureranno 90 piedi (quasi 30 metri) al posto di 24, e saranno più veloci, impegnativi da governare, con equipaggi più numerosi, di una ventina di uomini contro i 17 attuali. Bisognerà pazientare fino al 31 dicembre 2007 per le regole di stazza, poi almeno altri 18 mesi per assistere alle prime regate con questi bolidi. «Le barche con cui abbiamo corso fino ad oggi sono state fantastiche, ma credo che siano arrivate alla fine della loro vita competitiva», ha spiegato lo skipper di Alinghi, Brad Butterworth. «Ora ci metteremo al lavoro per studiare il regolamento della nuova classe - ha proseguito Butterworth - in modo da poter disegnare e costruire la barca in tempo per la prossima edizione. I vecchi scafi non regalavano più grandi stimoli a progettisti e velisti, che erano desiderosi di lavorare con qualcosa di nuovo».
Il canovaccio della prossima sfida
Il protocollo fissa il 31 dicembre 2007 come data ultima per comunicare la sede della prossima coppa, il calendario dei match e le specifiche delle nuove barche. Il programma, come quello dell'edizione appena terminata, prevede le selezioni dei challenger, poi la finalissima tra il vincitore degli sfidanti e il defender. Ci sarà il prologo degli atti preliminari (con le vecchie imbarcazioni), in varie località d'Europa e forse anche a Dubai. Il defender, inoltre, potrebbe organizzare delle gare di qualificazione per scremare il numero degli sfidanti. Dovrebbero partecipare tutte o quasi le squadre del 2007, comprese Luna Rossa, Mascalzone Latino, Shosholoza e Team Germany, oltre al neonato consorzio inglese Team Origin.
Valencia in pole position
Valencia è in pole position per ospitare la trentatreesima Coppa America, ma ci sono altre località che vorrebbero soffiare le regate più ambite della vela alla Spagna. Michel Bonnefous, presidente della società organizzatrice della coppa (ACM, America's Cup Management), ha riassunto così le trattative in corso: «Abbiamo un'ottima relazione con Valencia e la Spagna, e ovviamente stiamo discutendo la possibilità di riavere Valencia come sede della prossima edizione, ma non abbiamo ancora raggiunto un accordo». La coppa potrebbe scattare già nel 2009 se rimanesse nella città iberica, altrimenti slitterebbe nel 2010 o 2011. «Rimanere a Valencia - ha poi aggiunto Bonnefous - permetterebbe ad ACM di migliorare la comunicazione dell'evento; un cambio di località, invece, regalerebbe un sapore nuovo alla coppa. Il Gran Premio di Formula Uno a Valencia rappresenta un qualcosa in più, certamente non in meno».

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