Premier League al via: riparte la sfida tra Chelsea e Manchester

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9 agosto 2007

Da campionato autoctono a torneo più ricco del mondo, composto da multinazionali e dominato da magnati provenienti da ogni parte del mondo. È questa la trasformazione che negli ultimi anni ha vissuto la Premier League, diventata uno dei poli d'attrazione principali del calcio europeo e mondiale. Una strada aperta in maniera netta da Roman Abramovich e seguita da miliardari americani e persino thailandesi, pronti a investire, quest'estate, qualcosa come mezzo miliardo di euro.

Non c'è dubbio quindi che quello che prenderà il via il prossimo week end si presenta come un campionato molto attraente, e con due squadre che partono in vantaggio sulle altre: il Manchester United campione in carica e il Chelsea di Josè Mourinho. Diversamente dalle ultime stagioni, dove ha fatto incetta di giocatori spesso pagati ai club più di quanto non meritassero effettivamente, spendendo complessivamente 521 milioni di euro, Abramovich ha deciso di tirare i cordoni della borsa: l'unico grande colpo arrivato a Stamford Bridge è Malouda, pagato 21 milioni al Lione. Stanco di fallire l'appuntamento con la Champions League, il patron russo ha scelto quindi una strada diversa, chiedendo a Mourinho di centrare l'obiettivo con i giocatori che hanno costituito l'ossatura della squadra negli ultimi tre anni, da Terry a Lampard, da Cech a Drogba. Potrebbe ancora arrivare un rinforzo, Daniel Alves del Siviglia, ma a quel punto partirebbero Robben o Ballack, se non tutti e due. Perchè questa volta Abramovich ha deciso di risparmiare, e le altre risposte alla voce acquisti si chiamano Pizarro, Sidwell, Ben Haim, tutti prelevati a parametro zero.
Il Chelsea esordirà domenica con il Birmingham in casa, e Mourinho dovrà fare a meno di diversi pezzi pregiati, fermi per infortunio.

Il Manchester United quest'estate ha scelto una strada completamente diversa dai rivali, investendo cifre pazzesche per rinforzarsi: la famiglia (americana) Glazer, non ha badato a spese, consegnando, in attesa dell'ufficializzazione di Tevez (complicatissimo il suo arrivo dal West Ham per questioni burocratiche) a Sir Alex Ferguson una squadra ancora più piena di talento. Già 86 i milioni di euro spesi per portare all'Old Trafford due giocatori come Nani e Anderson e una diga in mezzo al campo come Hargreaves. Ceduti soltanto Howard e Richardson, i campioni d'Inghilterra hanno deciso di rimanere con gli stessi effettivi in difesa, ma se perderanno Heinze (battaglia legale per andare al Liverpool) dovranno tornare a investire per un esterno di difesa. Con Ronaldo e Rooney in attacco, e con l'esperienza di Giggs e Scholes e di quel campione della panchina che risponde al nome di Alex Ferguson, lo United (che inizia il torneo in casa con il Reading) attualmente potrebbe essere favorito in ottica di successo finale.

Dietro Manchester e Chelsea c'è il Liverpool vicecampione d'Europa, adesso in mano agli americani Gillett e Hicks: un colpo eccezionale, Fernando Torres, pagato 35 milioni all'Atletico Madrid (dove è andato Luis Garcia), e uno svecchiamento della rosa con le cessioni di Dudek, Bellamy, Zenden, Fowler e con gli inserimenti di Leiva, Babel, Benayoun e Voronin. I Reds (esordio esterno con l'Aston Villa), però, sembrano ancora un passo indietro, le alternative in rosa non sono tutte all'altezza, ma la presenza di un tecnico serio e preparato come Benitez, capace di grandissime cose in Europa, può fare la differenza.

C'è poi molta curiosità di vedere all'opera il primo Arsenal del dopo Henry (passato al Barcellona) e Ljungberg (West Ham): Arsene Wenger ha a disposizione un gruppo giovanissimo, e a meno che il croato-brasiliano Eduardo Da Silva (34 gol nella passata
stagione con la Dinamo Zagabria) non faccia miracoli, difficilmente i Gunners potranno inserirsi nella lotta al titolo, e anzi, in ottica qualificazione alla Champions League, dovranno guardarsi dalla concorrenza agguerrita di Tottenham e Manchester City, altri due «nuovi ricchi».

Se il Tottenham negli ultimi tempi si è consolidato ad alti livelli sfiorando a più riprese la qualificazione in Champions, desta grande curiosità il nuovo City di Sven Goran Eriksson, grandissimo protagonista dell'ultimo calciomercato (e in attesa di altri due rinforzi come Bresciano e Amelia) con l'approdo al vertice della società di Thaksin Shinawatra, controverso e discusso ex premier thailandese. Eriksson ha fatto praticamente la spesa in giro per l'Europa, portando via dall'Italia due talenti come Bianchi e Bojinov, trattenendo Corradi, e acquistando i vari Elano, Garrido, Petrov, Corluka, Geovanni. Avrà bisogno di tempo il tecnico svedese per assemblare i vari pezzi, ma la squadra ha buone potenzialità. Possibili sorprese possono arrivare da Newcastle, Portsmouth, West Ham, un bentornato nella massima serie va al Sunderland guidato da Roy Keane, al Birmingham e al Derby County. Lo spettacolo è assicurato.

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