Ancora deve partire la volata verso i playoff, e già nell'Nba sono iniziate le grandi manovre per il prossimo anno. Intanto gli Spurs legittimano la loro candidatura alla conferma del titolo, mentre James continua a scrivere pagine di record presenti e futuri della Lega. Nel frattempo, oltre un miliardo di persone nel mondo (cioé l'intera Cina) trattiene il fiato per il piede di Yao Ming...
Le ultimissime - Settima vittoria consecutiva per San Antonio, che supera Dallas in un derby texano con vista playoff. 97-94 per gli Speroni campioni in carica, grazie a un Tim Duncan superlativo (31 punti e 15 rimbalzi, 12/20 al tiro e 7/10 ai liberi, l'unico fondamentale in cui Duncan non sfiora la perfezione, anche se ieri ne ha infilati due decisivi nel finali), che permette ai ragazzi di coach Popovic di incamerare in secondo successo in tre gare contro i Mavericks. Per gli Spurs buone le prove di Ginobili (17 punti e 5 assist) e dell'ex di turno Finley (16), tra i Mavs Nowitzki fa bottino (28) ai liberi (17/21) ma non esalta al tiro (5/15), Kidd in regia corre e smazza assist (10), ma non tutti riescono a stare ai suoi ritmi e allora per Dallas aumentano anche le palle perse. Intanto Devin Harris – l'ex play dei Mavs volato a New Jersey proprio in cambio di Kidd – ne ha fatti 21 nel successo dei Nets sui Bucks (120-106), mentre il career-high di Farmar (24) basta ai Lakers per regolare i derelitti Miami Heat ( 106-88), in una serata in cui il duo Bryant-Gasol si limita all'ordinaria amministrazione (21 e 13 punti a testa).
New York chiama: D'Antoni risponde? - I rumors aleggiano già da un bel po' nell'ambiente, quindi qualcosa di vero sotto dovrà pur esserci...L'ipotesi che Mike D'Antoni, l'Arsenio Lupin del nostro basket tra Milano e Treviso, ora coach di Phoenix, possa trasferirsi nella grande mela la prossima stagione è tutt'altro che campata in aria. A New Jork potrebbe infatti ricostituirsi l'accoppiata D'Antoni-Jerry Colangelo, ex-proprietario dei Suns prima della cessione all'attuale proprietario Robert Sarver, e attuale plenipotenziario dell'organizzazione del Dream Team statunitense in vista di Pechino2008. Idea che farebbe la felicità del commissioner dell'Nba, David Stern, che vuole rilanciare i Knicks ad alto livello, visto che New York è una delle "piazze" più amate e importanti della Lega, e deve quindi avere una squadra potenzialmente protagonista per catalizzare l'interesse di sponsor e tv. Ecco quindi che D'Antoni (al posto del disastroso Isiah Thomas), col suo gioco veloce e spettacolare, sarebbe il tecnico ideale per risvegliare l'interesse del pubblico newyorchese e ridare smalto ai Knicks. Rimane però ancora tutto da convincere James Dolan, l'attuale proprietario dei Knicks, che non sembra al momento disposto a passare la mano...
Shaq flop – A legittimare in qualche modo l'ipotesi dell'addio tra D'Antoni e i Suns è anche l'affare-Shaquille e isuoi riflessi sul campo da gioco. L'arrivo in Arizona di Shaq, grande centro ma ormai acciaccato e vicino alle 36 primavere, è stato voluto da Steve Kerr, il nuovo general manager di Phoenix, che ha preso il posto del figlio di Jerry Colangelo, Bryan, ora a Toronto. Al di là delle dichiarazioni di facciata, i risultati (3 sconfitte su 5 gare, l'ultima contro New Orleans, 120-103, due giorni fa) dimostrano che l'innesto di Shaq nel sistema di gioco dei "Soli" sta procedendo in modo problematico. Non tanto per il contributo di O'Neal (15 punti e 7 rimbalzi nella sconfitta contro New Orleans) quanto per le difficoltà del resto del gruppo a "scalare le marce" e a rallentare il gioco quel tanto che basta per sfruttare i chili e i centimetri di Shaq. Minore velocità, insomma, finora vuol dire più fatica in attacco, percentuali di tiro peggiori, meno assist e più palle perse per Steve Nash e compagni: sarà D'Antoni invertire la tendenza, per salutare Phoenix con l'anello di campione al dito?
Yao crack – Dopo la preoccupazione iniziale, i medici sono apparsi un po' più ottimisti sulla possibilità che Yao Ming – fuoriclasse cinese di Houston, 230 centimetri per 140 chili – vittima di una frattura da stress al piede sinistro, possa recuperare in tempo per i Giochi Olimpici di Pechino, in programma dall'8 al 24 agosto. Stagione Nba comunque finita per yao, centro da 22 punti e 11 rimbalzi a partita, ma l'attenzione della Cina è ora spostata sulle Olimpiadi, di cui Ming è uno dei simboli (oltre a essere il grande candidato al ruolo di ultimo tedoforo). Il recupero del cinesone (che già in passato aveva avuto un identico infortunio) è previsto in circa quattro mesi, il che gli permetterebbe di avere una trentina di giorni per recuperare la condizione in vista del torneo olimpico. Ma mai come in queste ore la Cina sta trattenendo il fiato per il destino del suo gigante dai piedi d'argilla.
10mila di questi LeBron – Con i 26 punti segnati ai Celtics (che potrebbero acquisire Sam Cassell dai Clippers, e che comunque battono i Cavaliers 92-87) LeBron James è diventato il più giovane giocatore nella storia della Lega a tagliare il traguardo dei 10mila punti segnati in carriera (23 anni e 59 giorni) scalzando Kobe Bryant (24 anni e 194 giorni). Il più rapido a toccare quota 10mila è stato invece Wilt Chamberlain (in 236 gare), mentre Michael Jordan impiegò 303 partite. James – con 368 gare giocate – è in nona piazza, e già pronto a scrivere qualche altra pagina di record nell'Nba almeno per il prossimo decennio. Anche se il Prescelto ha fatto capire che i suoi obiettivi sono ben altri: «Non sono felice per aver tagliato questo traguardo in un match perduto», ha detto nel dopogara, tanto per sgombrare i dubbi sul suo inesauribile desiderio di vittoria. Per i numeri da record, da registrare quelli messi a segno da Denver nel successo (138-96) contro Seattle: punteggio più alto della stagione (138) e record di franchigia per la percentuale al tiro (67%!).
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