Prima finale, primo scudetto, dopo aver dominato la regular season e i playoff (7 vittorie e nessuna sconfitta in tre turni). La Pesaro della pallavolo rosa si cuce il tricolore sulle maglie, superando nettamente in finale nientemeno che quella Perugia campione d'Italia e d'Europa in carica. E così, a 18 anni dal primo scudetto del basket e a pochi giorni dall'esclusione degli eroi della palla spicchi dalla post-season, sono le ragazze di Vercesi a regalare a patron Valter Scavolini (seduto in tribuna nella trasferta in Umbria) la gioia più bella dell'anno e un successo che gli fa tornare in mente gli anni d'oro dei canestri tricolori di Darren Daye e Walter Magnifico.
La partita - La gara di di ieri sera al Palasport Evangelisti di Perugia è stata la più emozionante, con la conclusione al tie break. Ottimo l'inizio delle marchigiane di Angelo Vercese, che si sono aggiudicate il primo set (18-25). Quindi c' è stata la reazione delle perugine di Emanuele Sbano, che hanno ribaltato il punteggio, vincendo il secondo set (25-19) e, sulla scia dell' entusiasmo in campo e sugli spalti, anche il terzo (25-17). Decisivi i muri della Giolio su Sheila e Costagrande: una vera impresa, se si pensa che nei playoff sono state invece proprio le pesaresi a fare la voce grossa a muro, piazzandone in media almeno 4 per ogni set. Ma la maggiore freschezza delle marchigiane (più reattive e determinate anche in fase difensiva) è stata determinante per aggiudicarsi nettamente il quarto set (17-25) ed andare a vincere quello decisivo per la conquista dello scudetto. Il match point è arrivato con uno splendido muro della Furst su Francia.
Unico neo di una serata per molti versi storica le intemperanze del pubblico umbro, che ha più volte preso di mira il tecnico ospite Vercesi con lancio di oggetti e sputi, senza che il presidente umbro Iacone sia riuscito a calmare i più esagitati tra gli spettatori.
Parlano i protagonisti - '«Abbiamo meritato questo titolo al termine di una stagione che ci ha visto sempre protagonisti in campionato - ha detto alla fine Vercesi - e questo successo ripaga dei tanti sacrifici compiuti dalle ragazze, che ci hanno sempre creduto, ma anche della società, dei tifosi e di tutti quanti hanno contribuito a centrare questo traguardo. La Despar è stata una degna avversaria, anche se non avevamo dubbi, vista la loro grande forza, che le ha fatte diventare campionesse d'Europa». Tra le protagoniste la schiacciatrice argentina Costagrande, ma anche la palleggiatrice Ferretti e la centrale tedesca Furst. Nelle file perugine non è stata bastata la buona prova della Gioli e della Francia.
Successo meritato - La Scavolini si è confermata così la squadra più continua in campionato, avendo chiuso al primo posto la regular season e battendo poi nei play off in due partite nei quarti Unicom Starter Sassuolo e, sempre in due gare, l'Asystel Novara in semifinale. È il quinto trofeo in casa pesarese, dopo le coppe Cev 2006 e 2008, la supercoppa italiana 2006 e la coppa Italia di A-2 nel 2003.
Despar Perugia-Scavolini Pesaro 2-3
(18-25, 25-19, 25-17, 17-25, 12-15)
Despar Perugia: Pachale 11, Grbac, Crisanti 3, Marinova, Arcangeli (L), Francia Vasconcelos 27, Del Core 19, Gioli 14. N.e. Decordi, Sacco, Pavlovic, Shaposhnikov, Artmenko. All.: Sbano.
Pesaro Scavolini: Lunghi, Garzaro, Wijnhoven (L), Mari 15, Ferretti 2, Furst 13, Costagrande 20, Sheilla 17, Guiggi 13. N.e. Brussa, Castiglione, Lazcano. All.: Vercesi.
Arbitri: Satanassi, Gnani. NOTE - Spettatori 3600, durata set: 24', 25', 23', 28', 16'; tot: 116'.