Kobe Bryant come Zidane. E Spike Lee gli dedica un film

di Cesare Balbo

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27 agosto 2008
VIDEO
Dietro le quinte di "Kobe Bryant 4/13/08"

Già si era vista con Zidane un'intera partita di calcio seguita in presa diretta con l'uso di più telecamere che lo marcavano stretto, ma non ancora una di basket. Ad avere l'idea di fare un documentario con lo stesso stile è stato Spike Lee, appassionato di basket, sport che già aveva trattato con Michael Jordan, dopo aver assistito proprio al documentario "pilota" su Zinedine Zidane. Intitolato "Kobe Bryant 4/13/08", la data dell'incontro tra i Lakers e gli Spurs, il documentario è realizzato attraverso il punto di vista di 30 telecamere che si sono concentrate sui movimenti di Kobe Bryant. Oltre a vedere i suoi movimenti lo si sente parlare da leader, quasi un allenatore in campo, grazie al fatto che è stato microfonato. Ma il film non è solo la cronaca della partita: col permesso dell'allenatore dei Lakers Phil Jackson è stato possibile violare il tabù dello spogliatoio - sempre off limits per le telecamere - per riprendere il pre-partita. Ne è uscito un documentario davvero straordinario sulla preparazione alla gara e su come vive la partita uno dei migliori cestisti al mondo, che da piccolo è cresciuto in Italia. Parla così bene l'italiano che volendo incontrare Federica Pellegrini alle Olimpiadi: al «non conosco l'inglese» della nuotatrice ha risposto «Non c'è problema, parlo l'italiano».

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