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Dollari e polemiche - Intanto, come d'abitudine in questi casi, non sono mancate contestazioni e polemiche. La società di George Steinbrenner e l'amministrazione municipale di New York sono infatti addirittura finite nel mirino del Congresso di Washington, che attraverso una commissione di vigilanza ha ipotizzato manovre poco chiare nella ricerca dei finanziamenti. Gli Yankees ed il comune avrebbero dichiarato un valore fittizio del terreno su cui sorge il nuovo stadio ottenendo così importanti sgravi ed esoneri fiscali. Non solo, una grossa fetta del miliardo e trecento milioni di dollari investiti, oltre 360 milioni, sarebbe stata utilizzata per pagare il gigantesco maxischermo del nuovo stadio e non, come avrebbero sostenuto il club e le autorità locali, per coprire costi strutturali. L'accusa principale, insomma, è quella di "abuso e spreco di denaro pubblico". Ma, almeno per ora, la nostalgia e l'emozione prevalgono su tutto (anche se il vecchio Yankee Stadium sarà abbattuto a colpi di ruspa e trasformato in parcheggio al servizio del nuovo impianto…).
Alle 7 del mattino… - Alla fine, ripercorsi in poche righe 85 anni di storia e fuoricampo, abbiamo provato a seguire il consiglio della commessa dello Yankee Store. E allora eccoci in fila, alle 7 del mattino. Davanti al botteghino della "casa che Babe Ruth costruì", alla disperata caccia di un biglietto per la tanto ambita visita guidata.. La fila è già lunga e in tanti vestono la magica maglietta bianco-blu degli yankeees…Miracolo! Ci ritroviamo con due biglietti tra le mani!! Ed entrati nel tempio, solo a quel punto, capisci tutto il senso delle parole che Joe Di Maggio pronunciò un giorno, e che oggi campeggiano nel corridoio che porta dalla sala stampa al campo «Ringrazio Dio per avermi fato nascere…Yankee!».